Bauscia Cafè

Partite Leggerissime

Parliamoci chiaro: nulla può superare il mese di Maggio 2010, quando in una manciata di partite si è scritta la storia della nostra amatissima Inter. Il mese perfetto se ce n’è uno, coadiuvato, personalmente parlando, dai miei all’epoca 25 anni (sembra poco ma non è, abbiate fede) e una spensieratezza che si fa fatica a ritrovare, un po’ perché i tempi son quelli che sono, un po’ perché ogni giorno la barba mi diventa sempre più bianca.

Però, c’è da dire che questo Marzo 2021 – se non altro da un punto di vista meramente calcistico – non è che stia proprio andando malissimo. Signori, sarà che dopo dieci anni di digiuno anche se la pasta è un pelo scotta, non ci fai troppo caso, ma la combinazione tra la vittoria fondamentale contro l’ex Gasperini con un totale di un tiro in porta sporco brutto e cattivo, e l’uscita – grazie per questi pochi capisaldi in questi tempi pieni di rancore ed incertezza, cara juve – della favolosa, ammaliante, futurista nonché futuribile, elegante, mai banale, sicuramente ben vestita banda del Maestro di bianconero vestito, non è che sia proprio malaccio.

Perché ragazzi diciamocelo, dopo tutto questo tempo queste sono emozioni che ci volevano, che ci meritiamo, che ci fanno soltanto del bene.

Trovarsi in cima alla classifica a Marzo sembra un deja-vu di tempi andati e ormai sbiaditi, di quando si era tutti più giovani e sicuramente meno pessimisti di questo periodo del cavolo.

La sapete una cosa? La nostra squadra è di partita in partita più forte. Semplicissimo, ma verissimo. twittalo

Non è che lo dica perché abbia fatto chissà quali analisi tecnico-tattiche, eh; semplicemente lo si sente, lo si avverte, nell’aria, in giro, nei discorsi con gli altri tifosi. E’ tornata la fiducia, la voglia di crederci, la possibilità di poterlo fare. Gli undici titolari -ma non solo, preziosissime anche le seconde linee, finalmente – sembrano essere riusciti a creare quel quid in più che ci rende, non semplicemente un po’ più forti, ma terribilmente più forti.

Fateci caso! La partita contro i bergamaschi (nota a margine: solo complimenti per quella che per me è senza ombra di dubbio la seconda squadra più forte del campionato) è stata una partita tosta, difficile, equilibratissima. Una di quelle partite in cui di solito, in maniera smaccatamente autolesionista, saremmo finiti per prendere il golletto su un mezzo rimpallo dopo aver dominato in lungo ed in largo in precedenza. Non è andata così, anzi. I ruoli sembrano essersi finalmente aggiustati e stabilizzati; la squadra ci crede, c’è rabbia agonistica, consapevolezza, concentrazione. C’è tutto quello che serve, finalmente, per poter gioire come da tempo non riusciamo a fare.

Attenzione, nulla è ancora fatto; non sto dicendo questo. Sto dicendo che dopo anni finalmente siamo in primavera a lottare con la consapevolezza che si, si può fare. Che siamo in grado di. Che è alla nostra portata. Poi di sicuro nella vita ci son poche cose (una delle quali successa due giorni fa) e quindi mai direi mai, ma personalmente mi sono stufato di nascondermi. Voglio festeggiare alla grande, a fine stagione. Datemi, dateci questa possibilità.


Fateci vivere queste partite importanti e leggerissime, come se si scivolasse su un copione già scritto, in cui finalmente si ritorna dove si merita di essere, dopo una Odissea di progetti falliti e proprietà andate, o in procinto di andare.

Fateci vivere questi mesi importanti e leggerissimi con la consapevolezza di essere finalmente noi la squadra da battere, l’obiettivo finale, il mostro di fine livello per le altre diciannove contendenti.

Fateci vivere questi match importanti e leggerissimi con le discese di Hakimi, le strappate di Lautaro, lo strapotere di Super-Rom, l’abnegazione ritrovata di Perisic, il moto perpetuo di Barella, il rigore e la trance agonistica di mister Antonio Conte.

Ne abbiamo dannatamente bisogno, ora come non mai. Andiamo ragazzi, continuate così!

Vujen

Classe '85, marchigiano, interista da tre generazioni. Appassionato di fotografia, Balcani e cose inutili ma costosissime. I suoi pupilli sono Walter Samuel e l'indimenticabile Youri Djorkaeff. Lautaro più altri 10.

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