Bauscia Cafè

Neymar e l'effetto domino

L’altro giorno scrivevo che il Barcellona ha evitato di affondare il colpo su Thiago Silva o Marquinhos, di cui avrebbe un gran bisogno, per non svegliare il can che dorme, cioè il PSG. Immaginavo che l’obiettivo della ritorsione potesse essere Messi, invece è Neymar.
I 222 milioni della clausola rescissoria sono ovviamente alla portata di Nasser al-Khelaifi, il presidente del Paris Saint-Germain. Neymar ha sei anni meno di Messi (ma non sarà mai Messi) e nelle prossime ore potrebbe concretizzarsi il “colpo di mercato” più costoso della storia (più o meno quanto il Milan ha finora sborsato per i suoi 9 o 10 acquisti).
Nasser al-Khelaifi opera per conto del Qatar Sports Investments, il ramo sportivo del fondo sovrano nazionale del Qatar, che comprò il PSG nel 2012. Ovviamente, Neymar potrebbe decidere di non andare a Parigi e restare al Barcellona, ma pare che gli offrano un raddoppio del contratto. E la città di Parigi –pur senza il mare– non è peggio di Barcellona.
effetto_domino
“L’affare” –se si ipotizza un contratto quinquennale da 30 milioni netti all’anno– supera il mezzo miliardo di euro. Il PSG viene dalla doppia beffa della primavera 2017: eliminato dal Barcellona con un clamoroso 6-1 al Camp Nou e battuto in Ligue 1 dal Monaco, che costa un quarto. Senza una vittoria in Champions League, gli enormi investimenti effettuati negli ultimi 5-6 anni sarebbero uno spreco storico.
Il Barcellona fa sapere di voler denunciare il Paris Saint-Germain alla Uefa nel caso il club francese confermi di voler pagare la clausola di rescissione, ipotizzando il mancato rispetto dei parametri del Fair Play Finanziario. Ma qualcuno ha già scritto che la clausola potrebbe essere pagata dal Qatar Sports Investments, ufficialmente per affidargli la promozione dei Mondiali 2022. Solo lo stipendio sarebbe a carico del PSG.
E con i soldi incassati, il Barça andrebbe su Griezmann, Coutinho e Dybala, mentre il Real risponderebbe con Mbappé, l’United con Bale, la Juventus con non so chi… e a cascata, pure l’Inter sarebbe coinvolta in queste convulsione finanziarie, perché si gioca pur sempre in 11 e il PSG avrebbe una quantità di “esuberi” da piazzare. Angél Di Maria, per esempio, non può restare in panchina alla viglia del Mondiale.
Vi dirò, che la prospettiva di cofinanziare il trasferimento di Neymar mi lascia perplesso. Fossi in Suning non punterei su 29enni o trentenni (Di Maria, Vidal), ma proverei a mettere sotto contratto quelli con 7-8-9 anni di meno (Keita, Schick, Martial, quel Lo Celso che ammuffisce al PSG). So di non poter vincere quest’anno, ma fra due anni –dopo un Mondiale stressante, che farà da spartiacque– non vorrei ritrovarmi ex campioni spremuti e demotivati, costosissimi e in parabola discendente.

Python

Sono il direttore artistico di Bauscia Cafè. Clandestino nella matrioska e astioso quanto basta. Quando parlo di Tango mi riferisco solo al pallone, del mio primo allenamento ricordo solo il rumore dei calci negli stinchi.
Odio Bauscia Cafè.

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