Bauscia Cafè

E va bene così, senza rigore

Parto con questa considerazione dal sapore simil canoro, un tributo non voluto al Festival di Sanremo.
In realtà va bene così un cazzo. Sto cercando di sorvolare con uno spirito zen che non mi appartiene la partita di domenica sera allo Stadium, sto cercando di non dare troppo peso al rigore non fischiato su Icardi perché non voglio scrivere un post carico di autocommiserazione mista a disprezzo e gretta dietrologia su un chiaro episodio che poteva cambiare la partita. Alla fine mi dico: “ma anche te, cosa ti illudi? Di avere un rigore a favore contro la Juve a Torino? A questo punto tanto vale sparare alto e chiedere pure una nottata con Emily Ratajkowski”. Probabilmente il giorno che la mia illusione diventerà realtà sveleranno anche chi ha ucciso John Kennedy e ci diranno per filo e per segno cosa succede nell’area 51.
A parte questo, domenica sera è stata una grande partita decisa da un grande gol, peccato di un giocatore non dell’Inter, ma sono dettagli. Ieri sera ho visto due squadre in campo che si sono affrontate a viso aperto, senza esclusione di colpi e, soprattutto, nessun timore reverenziale e neppure il famoso scansamose che, dalle parti dello Stadium, non è cosa da dare per scontata.
Mi piacerebbe a questo punto dare un punto di vista, assolutamente soggettivo, su tutta la partita. Da bravo allenatore da divano alla lettura della formazione ho avuto un sussulto: difesa a tre? Perché? Perché cambiare la formazione in una partita così importante?
All’inizio ero molto perplesso da questa scelta, soprattutto per due motivi:

  1. Cambiare una formazione rodata e consolidata (7 vittorie di fila non possono essere un caso) in una partita così importante mi lasciava perplesso perché, ovviamente, vai a minare degli automatismi che abbiamo raggiunto con molta fatica;
  2. Il 3-5-2 nelle sue varie sfumature è il modulo di Mazzarri, allenatore a cui associo un sentimento che mixa mediocrità, frustrazione e una notevole dose di antipatia.

Fatte queste premesse potete facilmente immaginare con quale ottimismo mi sono goduto il pre-partita.
Veniamo alla partita. Fischio d’inizio e Brozovic sbaglia 3 passaggi di fila. Partono subito le bestemmie, ovviamente filtrate causa vicinanza di persone particolarmente simpatizzanti di nostro Signore. Cross dalla sinistra e sforbiciata volante di Dybala e il mio cuore si ferma. “Partiamo bene” penso tra me e me e inizia a materializzarsi nella mia mente lo spettro del faccione di Mazzarri che morde la bottiglietta. Prendiamo coraggio, iniziamo ad attaccare e tempo zero Candreva si becca il giallo. Accendo il primo marlborino per sfogare lo stress da partita compromessa. Ci spostiamo rapidamente sulla sinistra dove attaccano Perisic e D’Ambrosio con una certa regolarità e precisione. Inizio a credere che forse possiamo dire la nostra stasera e, quando Joao Mario prende palla, mi esalto. Tra me e me penso “e bravo Pioli, l’hai pensata bene stavolta” e contestualmente realizzo che ci sarà un motivo se io la partita la guardo dal divano di casa (non mia) e Pioli da Parma se la vede dalla panchina. Stessa partita, stesso HD, ma dislocazione geografica leggermente diversa.
Ammetto di essermi sbagliato su di lui. In un mio precedente post avevo bocciato la scelta di allontanare FdB a favore di Pioli perché mi era sembrata una mossa alla Moratti che, imbeccato dagli amici del caffè del lunedì mattina, sale in ufficio ed esonera l’allenatore. Mi sono dovuto ricredere su di lui ma alla fine “solo i morti e i pirla non cambiano idea” e, per lo meno circa alla prima opzione, posso stare tranquillo visto e considerato che sto scrivendo questo post.
Continuiamo ad attaccare, bene così! Avanti tutta!
Calcio d’angolo per noi, mischione in area e su D’Ambrosio si avvinghia un bavoso Lichtsteiner. Ovviamente nessun fallo e nessun rigore. Icardi subisce una 619 da Mandzukic. Ovviamente nessun fallo e nessun rigore.
Il mio entusiasmo si affievolisce e in me inizia ad aleggiare il timore per una beffa incombente.
Calcio d’angolo per la Juve, Perisic rinvia fuori dall’area di rigore. Non faccio in tempo a pensare “fiuuu pericolo scampato” che Cuadrado si inventa un gol alla Holly e Benji. 1-0 Juve. Depressione totale. Accendo il secondo marlborino e penso “va beh dai, alla fine anche all’andata eravamo andati sotto, recuperiamo” e invece purtroppo così non è stato.
Mi trovo quindi a scrivere della sconfitta, una sconfitta che però tutto sommato non mi lascia troppo deluso. Perdere allo Stadium ci può stare. La cosa che mi consola è come sia arrivata questa sconfitta: ci abbiamo provato, siamo scesi in campo per giocarcela e, in fin dei conti, il primo tempo non ho visto una differenza abissale tra noi e i padroni di casa. Dispiace perdere, ovviamente, ma la differenza la fa lo spirito con cui si arriva alla sconfitta. Ricordo con grande frustrazione i tempi in cui si andava a Torino con Palacio unica punta e Alvarez trequartista, della serie “prima non prendiamole”. Domenica siamo scesi in campo e abbiamo giocato per vincere. Questo conta. Il tempo del sacco dello Stadium arriverà, le basi ci sono (Gagliardini di cui si è già scritto molto, Joao Mario, Perisic, Icardi e un monumentale Medel). Qui quindi mi inserisco e spendo due parole sui singoli, senza gettare ovviamente la croce addosso a nessuno.
Benissimo Pioli (la mossa del fingo di parlare con qualcuno per evitare lo scazzo con Brozovic denota molto buon senso)
Bene Medel, bene Gagliardini in mezzo e bene Joao Mario.
Così così Murillo, Brozovic (un po’ fumoso e impreciso) e Perisic (bene il primo tempo, male il secondo).
Maluccio Icardi (gli concedo l’attenuante dell’uno contro tutta la difesa juventina) e Candreva (si è visto pochissimo).
Senza Voto Kondogbia e Eder.
Male Rizzoli (manca un rigore e mezzo, il rosso a Perisic al 192esimo mi sa molto di pre-mestruo)
Comunque nel bene e nel male Fozza Inda, sempre.

El Cacha

Inguaribilmente Interista per una certa vena autolesionista, devoto al santone di Setúbal e troppo scandinavo per assomigliare a Maicon.

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