Bauscia Cafè

Esasperati

Ciao sono Python e probabilmente non capisco niente.
Se capissi, come molti altri, come gli illuminati, la mia vita e il mio fegato, soprattutto dopo le partite sarebbe in condizioni decisamente migliori. Ora, io non ero presente allo stadio (perché sono un tifosotto divanato) ma ho parlato con persone presenti e tutti (o quasi) mi hanno detto la stessa cosa, cioè che il casino è successo dopo che Icardi ha rilanciato la maglia che gli era appena stata gentilmente restituita dagli spalti e che sarebbe stato meglio che i giocatori manco si fossero presentati. E questo per me è assurdo.

La partita è finita e per l’ennesima volta ci siamo suicidati, perché questo è. La partita è finita e i giocatori vanno verso i tifosi, un gesto umile? Secondo me sì. I tifosi sono giustamente imbufaliti, giustamente, i giocatori idem anche se a vederli trotterellare in campo non si direbbe. Ora mi spiegate a quale pro rilanciare la maglia in campo? Qual è il senso di rinnegarla, dopo che ti sei fatto i chilometri? Dopotutto sei lì per la maglia. Dopotutto “com’è bello il mondo insieme a te” l’hai scritto proprio per quella maglia, prima che iniziasse la partita. O no?

Premetto che io, dalla dipartita di Ronaldo, non ho simpatie particolare verso i giocatori (generalizzo eh, i giocatori di tutto il mondo e di tutte le squadre), così come non ho simpatie particolari verso una parte del tifo, quella più autoreferenziale (e sì, una parte di tutte le curve, generalizzo anche qui).
Siamo perennemente incazzati, suscettibili e soprattutto esasperati. Icardi va lì, si becca le parole, pensa “ma andate a fanculo, sono entrato e ho pure segnato, cazzo volete da me?” e reagisce. Sicuramente sbagliando, sicuramente toccato nell’orgoglio di chi pensa di averci almeno provato. In quel momento, mentre raccoglie la maglia e si incazza, lì era veramente interista. Non dico più interista dei tifosi incazzati, ma nel giusto, secondo me. In quel momento probabilmente anche io ero Icardi.

Quello che però mi fa letteralmente impazzire è il teatrino dell’Icardi pezzo di merda. Quello che si fa i selfie, quello col macchinone e che ciula le mogli dei colleghi. Quello che ha fatto undici gol in campionato. Con questa squadra eh.
Che poi son gli stessi che il primo coro contro il Chievo lo fanno per insultare Balotelli, che vorrebbero quasi imporre un veto.
Già, Balotelli, quello che loro stessi odiano tanto per aver scagliato via la maglia dell’Inter.

Questo è uno sfogo, non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello di appioppare patenti di tifo. Però mi piacerebbe un sacco che il tifoso torni a fare il tifoso: tutti questi calcoli, le plusvalenze e menate varie ci stanno bruciando il cervello.
Sarebbe bello se, dopo una sconfitta, ci ritrovassimo tutti incazzati ma uniti, a guidare tutti lo stesso carro.
Invece è sempre più un “ve l’avevo detto”, “avevo ragione io”, “portatemi quello che diceva che…”

Andatevene a fare in culo.

Voi critici, voi personaggi austeri
militanti severi, chiedo scusa a vossia.

Python

Sono il direttore artistico di Bauscia Cafè. Clandestino nella matrioska e astioso quanto basta. Quando parlo di Tango mi riferisco solo al pallone, del mio primo allenamento ricordo solo il rumore dei calci negli stinchi.
Odio Bauscia Cafè.

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