A un certo punto è uscita la sovrimpressione: Inter “tiri in porta” 8. E si stava sul 7-0…
Credo basti questo per certificare l’eccezionalità di una situazione in cui il portiere del Sassuolo ha compiuto due sole parate, su Icardi e su Dodò, e nelle stesse azioni ha comunque subito gol.
Non è mancata la fortuna: il gol che ha aperto la partita è venuto per un tiro di Kovacic trasformato in assist per Icardi, dalla deviazione di un difensore. Splendidi, invece, il 2-0 di Kovacic e il 5-0 di Icardi, su lancio dal croato. Aver visto Guarìn rinunciare a un tiro a porta spalancata, lascia il sospetto che il Sassuolo non è stato un test affidabile.
Non meno della bellezza tranciante di Kovacic e dell’arma letale Icardi mi ha entusiasmato Gary Medel, autore di una prestazione mostruosa (ha toccato, intercettato, smistato, sporcato 100 palloni, sbagliandone un paio).
L’asse Medel-Kovacic mi sembra fondamentale per il futuro dell’Inter.
Il cileno è stato spesso il quarto difensore, lo si è visto soprattutto in funzione di frangiflutti davanti alla difesa, dando vita a un inedito 3-1-4-2, con Dodò più efficace di Nagatomo e un Hernanes spaesato, a disagio, almeno finché non è uscito Kovacic. La loro convivenza mi sembra il primo problema.
Il secondo ha a che fare con le caratteristiche dei tre difensori, nessuno dei quali ha rapidità e tantomeno capacità di impostazione della manovra. Di domenica pomeriggio, non sottovaluto alcune avventurose soluzioni difensive (in un caso, sul 3-0, ci si è trovati in inferiorità numerica), e anche per questo l’apporto di Medel – che sa accorciare le distanze con i centrocampisti “creativi” – mi è parso degno di nota. In attesa di Vidic.
Non mi piacciono le goleade, se le vittime non sono Milan e Juve, e non mi illudo di trovare altre difese così grossolane e molli (incapaci persino di fare fallo, su Kovacic, Dodò e Icardi lanciati a rete). Ma è evidente che questa Inter sta trovando un assetto che vale una decina di punti in più rispetto al campionato scorso.
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