Bauscia Cafè

Punti di vista e punti persi

Guardare le cose in maniera diversa, da un’altra prospettiva.
“Ma cosa vuoi che faccia con questi giocatori…sta facendo il massimo”, beh, può essere. È possibile che sia così, e spesso quando critico l’operato di Mazzarri, mi viene ricordato.
E allora ci voglio provare, a fare questo gioco.
I giocatori son quello che sono, perlopiù scarsi e tatticamente inadeguati, è una rosa assemblata male e con evidenti limiti, qualsiasi allenatore farebbe fatica e Walter Mazzarri ce la sta mettendo tutta per cavare sangue dalle rape.
Se Miito è fuori condizione e non la butta dentro mica è colpa del mister? Se Jonathan ha ripreso l’antica arte di ingarbugliare le gambe, che colpa ne ha il buon Walter? Del resto, con chi lo sostituirebbe? Con D’Ambrosio, che è appena arrivato? Ci fosse qualche infortunio o squalifica di mezzo, allora sì, se ne potrebbe parlare (Cit.)
Nelle ultime settimane abbiamo schiantato (!) il Sassuolo e la Fiorentina, pensate solo al fatto che Montella, impressionato dalla prova di forza contro gli emiliani, ha deciso di giocare contro di noi senza punte. E a chi accusava il mister di non mettere mai due attaccanti? Che vogliamo dirgli? È colpa sua se Belfodil ce l’hanno venduto senza il libretto d’istruzioni? Eh? Se Icardi ha solo dieci minuti di autonomia, è colpa di Walter? Facile così, ci son buoni tutti. Fatelo voi l’allenatore, allora.
“Non sono Harry Potter” disse José da Setúbal, uno che nella sua carriera non ha mai inventato nemmeno un Botta. Invece Walter ci ha creduto e ora lo utilizza regolarmente, per un quarto d’ora abbondante. Dettagli, in proporzione.
Tutto si può imputare a Mazzarri ma un merito gli va assolutamente riconosciuto: ci ha dato un’identità. Ormai tutti ci conoscono (vabbè, a parte Montella) e ci rispettano, giocano contro di noi tutti alla stesso modo. E noi, che siamo uomini duri, non cambiamo di una virgola, mai. Coerenza, signori, coerenza.
Arrivato all’Inter tutti gli davano addosso: “è un piangina”. E lui che ha fatto, da gran signore? Ha smesso di lamentarsi degli arbitri. Siamo l’unica squadra nel globo terracqueo a non aver ricevuto rigori a favore e lui niente, impassibile, vedete il tempismo, alle volte? Non si leva neppure più la giacca, niente, un signore della panchina.
Altri lo accusano di non saperci fare coi giovani, ma è solo una questione di metodo. Prendiamo come esempio Kovačić contro la Juve: il ragazzo aveva dei compiti ben definiti, cioè marcarne due contemporaneamente, e non l’ha fatto nei migliore dei modi. Walter l’ha criticato pubblicamente ed è proprio qui che entra in gioco il metodo: bastone e carota. Negli occhi.
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È chiaro quindi che è una questione di punti di vista, il mio penso sia abbastanza chiaro da un po’: siamo una squadra costruita male e allenata da un mediocre con l’aggravante della spocchia. Quella stessa spocchia che lo porta a non ammettere degli errori evidenti, che gli fa puntare il dito una volta contro questo e una volta contro quello, che non gli fa ammettere che Icardi gli ha tolto le castagne del fuoco più volte, che gli fa preferire Milito regalando un tempo agli avversari anziché mettere il ragazzino argentino adducendo scuse su scuse. Vorrei non avesse questo odioso mix di testardaggine e presunzione per giocare con tutte allo stesso modo, che sia il Cagliari o la Juve. Perché se giochi contro la Juventus mettendola sulle individualità non può prendertela con un tuo giocatore, chiaramente inadatto a fare quello che gli chiedi. Se sei il secondo allenatore più pagato del campionato mi aspetto molto, molto di più.

Genoa: 1 vittoria e 1 sconfitta
Catania: 1 vittoria e 1 pareggio
Juventus: 1 pareggio e 1 sconfitta
Sassuolo: 2 vittorie
Fiorentina: 2 vittorie
Cagliari: 2 pareggi
Roma: sconfitta
Torino: pareggio
Hellas: vittoria
Atalanta: pareggio
Udinese: vittoria
Livormo: vittoria
Bologna: pareggio
Sampdoria: pareggio
Parma: pareggio
Napoli: sconfitta
Milan: vittoria
Lazio: sconfitta
Chievo: pareggio

Abbiamo affrontato il Bologna quartultimo, il Chievo quintultimo, il Catania ultimo, la Lazio e la Samp in crisi nera, il Cagliari praticamente senza allenatore e non siamo riusciti a portare via mai i tre punti. Se l’anno scorso abbiamo crocifisso Stramaccioni, non vedo perché non si possa almeno criticare Mazzarri senza passare per vedova di questo piuttosto che quello. Sto cercando ancora di capire per quale motivo Walter goda di tutto questo credito. Soprattutto da parte dei giornalisti.
Non c’è niente di più sbagliato di fare confronti fra le stagioni, è vero, ma non si può non dire, almeno per correttezza, che l’anno scorso il tracollo che ha portato, giustamente, all’esonero di Stramaccioni, è avvenuto dopo la ventottesima giornata, quando giocavamo con il solo Rocchi davanti, Silvestre in difesa, Pasa Garritano e Benassi a centrocampo. Non si può non ricordare, per esempio, che la panchina di Inter-Lazio 1-3 era così composta:

Carrizo, Chivu, Ferrari, Pasa, Spendlhofer, Benassi, Schelotto, Colombi, Forte, Garritano.

Ed è anche giusto sottolineare che la stagione scorsa, alla venticinquesima giornata, eravamo quarti, agli ottavi di Europa League e a un solo punto dal terzo posto. Che Kovačić e Guarin abbiano offerto le migliori prestazioni la stagione passata, lo posso dire? Che il rinforzo nel mercato di Gennaio è stato Schelotto e non Hernanes, si può dire? E che almeno da Stramaccioni una frase così l’ho sentita dire?

“Ho sbagliato, non credevo pesasse così tanto giocare 2 gare vicine con gli stessi uomini. Sconfitta netta: è stata colpa della stanchezza ma anche di gestione e valutazioni, le mie. Mi assumo le responsabilità”
Fiorentina-Inter 4-1 – Il pallone è quello giallo

Mazzarri era forse una scelta obbligata per sostituire Stramaccioni, non so se a Giugno sarà ancora il nostro mister, quello che so è che può fare molto più di così e che, nonostante tutto, è l’allenatore della mia squadra. Non è una critica dettata dall’antipatia e nemmeno un modo per chiedere la sua testa, tutt’altro, l’Inter non se lo può permettere. E l’Inter viene prima di tutto, sempre. Lui deve solo salire a bordo, cazzo! (cit.) Voglio che mi trasmetta appartenenza, che ci metta quella brutta faccia. Che non metta Milito solo per dire “ecco, lo vedete, non sta in piedi!” Voglio che remi insieme a noi, anche perché noi siamo l’Inter e lui resterà sempre Mazzarri, non so quando gli ricapiterà di avvicinarsi a una squadra così importante.
Punti di vista, dicevamo, e non ho certo la supponenza di pensare che il mio sia quello giusto, l’unica cosa certa è ci lega tutti lo stesso elemento: l’amore per l’Inter. Ed è per questo che a Maggio spero tanto di essere smentito.

Python

Sono il direttore artistico di Bauscia Cafè. Clandestino nella matrioska e astioso quanto basta. Quando parlo di Tango mi riferisco solo al pallone, del mio primo allenamento ricordo solo il rumore dei calci negli stinchi.
Odio Bauscia Cafè.

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