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Inter – Chievo 1-1 rigore è quando l'arbitro vorrà

Marcatori: 8′ Paloschi, 12′ Nagatomo
INTER: Handanovic; Campagnaro (43′ st Botta), Rolando, Juan Jesus; Jonathan, Kuzmanovic (39′ st Taider), Cambiasso (19′ st Milito), Nagatomo; Alvarez, Kovacic; Palacio
CHIEVO: Puggioni; Dainelli, Radovanovic, Bentivoglio (39′ st Mbaye), Cesar, Sardo, Frey, Paloschi (30′ st Estigarribia), Hetemaj, Thereau, Dramé

Partiamo dalla fine, dal contatto in area su Ruben Botta all’ultimo minuto giudicato regolare dall’arbitro Tommasi o se preferite partiamo dall’inizio, dal gol del 2-1 di Nagatomo annullato per un inesistente fuorigioco. Iniziamo da dove volete ma non possiamo più fingere che non esista un problema arbitrale, troppe e troppo evidenti le sviste che hanno condizionato gli ultimi risultati.
Stiamo purgando qualche antica colpa o è una precisa richiesta dell’allenatore agli arbitri per convincere Thohir che la squadra ha bisogno di importanti rinforzi? Non lo sapremo mai, l’impegno dei mass media è di criticare allenatore, giocatori e società in un gioco già visto prima del 2006. La squadra a quei tempi era più forte, ma il vortice di disinformazione portava tutti a sorvolare sull’operato delle giacchette nere per puntare il dito contro la squadra che avrebbe dovuto comunque vincere a prescindere da tutto.
Mazzarri propone per l’occasione un quadrilatero a centrocampo composto da Cambiasso e Kuzmanovic più bassi e Alvarez e Kovacic a supporto di Palacio, in difesa Rolando sembra aver definitivamente preso il posto di Ranocchia.
Passano solo 8 minuti e da una distrazione in fase di impostazione il Chievo recupera palla sulla fascia sinistra, vince con Dramè il doppio contrasto portato da Jonathan e Rolando e trova il vantaggio con Paloschi grazie all’unico tiro in porta della partita. I nerazzurri alzano subito il baricentro e piantano le tende nella metà campo ospite con un grande sforzo fisico: prima dal cross da destra di Alvarez arriva il pareggio di Nagatomo al 12°, al 14° sempre il giapponese si vede annullato il raddoppio per un inesistente fuorigioco sul tiro sbilenco di Jonathan poi deviato in rete, al 24′ Palacio manda clamorosamente fuori di testa un cross perfetto del laterale brasiliano.
Venti minuti circa di ottima pressione nerazzurra durante i quali spiccano le prove di Kuzmanovic nel ruolo di regista basso della squadra e della coppia Alvarez-Jonathan bravi ad attaccare con continuità sulla fascia destra. Un po’ in ombra Palacio chiuso nella morsa dei tre centrali clivensi.
L’intensità non può essere una prerogativa di questa squadra: Kuzmanovic, Cambiasso e Alvarez non sono rapidissimi, Nagatomo e Jonathan non sono molto potenti, Rolando si posizione sempre bene ma è lento. Troppo deboli fisicamente per poter reggere i ritmi del calcio moderno, troppo lenti soprattutto a centrocampo dove si rischia sempre di essere travolti.
Dalla mezz’ora circa l’intensità della partita cala e il possesso palla nerazzurro diventa sempre più sterile, riesce così il Chievo a rimettere la testa fuori dalla propria metà campo con un potente contropiede di Thereau bloccato, senza troppo badare allo stile, dal recupero di Juan Jesus.
La ripresa inizia senza sostituzioni e con l’Inter arrembante fin dal primo minuto ma che non riesce a trovare il modo di impensierire Puggioni a causa dell’attenta difesa gialloblù e del poco peso offensivo, è in queste partite che l’assenza di Icardi si fa sentire. Al 65′ Milito entra in campo al posto di Cambiasso (il più spento del quadrilatero) segno che Mazzarri vuole provare a vincerla. Il principe è però ancora lontano dalla forma migliore e come nel primo tempo dopo venti minuti di forcing la squadra finisce la benzina e non riesce più a dominare il campo, rimane il possesso palla ma la più ghiotta occasione da gol capita sui piedi di Thereau in contropiede, il francese da centro area manda a lato dopo il grande lavoro e l’assist di Paloschi.
Gli ingressi di Taider e Botta negli ultimi 5 minuti non spostano di un millimetro l’andamento della partita, resta solo il rammarico di quell’intervento in area all’ultimo minuto non fischiato dall’arbitro Tommasi.

meglio a ridosso della punta o più indietro a impostare?
meglio a ridosso della punta o più indietro a impostare?
Il Mister
Si è discusso più e più volte dell’esigenza di schierare 2 punte per non far morire Palacio di solitudine data anche la poca propensione di Alvarez e Kovacic di entrare in area senza palla. I limiti fisici della squadra, sempre più evidenti, mi portano a dare ragione a Mazzarri e alla sua scelta di centellinare l’utilizzo dei due attaccanti. Troppo facile anche stasera saltare il centrocampo e ripartire in contropiede non appena si sono abbassati i ritmi. Due le soluzioni: abbassare la linea della difesa e giocare in modo molto più “provinciale” o limitare al massimo la presenza in campo dei giocatori più lenti pur perdendo in qualità tecnica. Un centrocampo con Taider, Kuzmanovic, Kovacic e Guarin dietro a una punta potrebbe essere un passo in avanti in attesa di un eventuale rinforzo.
I più:
Juan Jesus: ancora un paio di errori in fase di impostazione che abbiamo rischiato di pagare caro ma una forza fisica devastante che gli ha permesso di recuperare diverse occasioni pericolose.
Tommasi: l’uomo più decisivo della partita.
I meno:
Palacio: un normale calo di forma, impensabile potesse reggere i ritmi dell’ultimo mese.
Cambiasso: all’impostazione va sempre Kuzmanovic e in area arriva sempre tardi.

sgrigna

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