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Udinese – Inter 0-3 dall'amalgama all'equilibrio

Qualche anno fa l’ossessione degli allenatori della serie A era la ricerca dell’amalgama tanto da far diventare celebre la frase del presidente del Catania Angelo Massimino:“Al Catania manca amalgama? Ditemi dove gioca che lo compro”; oggi la nuova ossessione è l’equilibrio, ricerca dell’equilibrio. Nel tempo sono cambiate le parole ma il significato è rimasto lo stesso: in mancanza di fuoriclasse capaci di vincere da soli le partite, l’unità d’intenti e la capacità di muoversi in modo coordinato sul campo è la chiave per poter competere in serie A.

Marcatori: 25′ Palacio, 29′ Ranocchia, 46′ st Alvarez
Udinese: 1 Brkic; 4 Naldo, 5 Danilo, 11 Domizzi, 27 Widmer, 7 Badu, 3 Allan, 37 Pereyra (12′ st Bruno Fernandez),  34 Gabriel Silva, 9 Muriel (25′ st Nico Lopez), 10 Di Natale (12′ st Ranegie),
Inter: 1 Handanovic;  23 Ranocchia (36′ st Andreolli), 25 Samuel (38′ Rolando), 5 Juan Jesus; 2 Jonathan (23′ st Pereira), 21 Taider, 19 Cambiasso, 11 Alvarez, 55 Nagatomo; 13 Guarin; 8 Palacio.

La ricerca dell’equilibrio di Mazzarri passa attraverso le scelte di escludere Kovacic per Taider e di confermare Samuel al centro della difesa, un po’ a sorpresa Guarin si posizione dietro a Palacio e Alvarez rimane qualche metro più indietro nel ruolo di mezzala.
I primi quindici minuti molto controllati della partita sono il prologo alla più bella Inter della stagione: baricentro alto, veloce recupero del pallone e molta attenzione al possesso palla fatto per spostare gli avversari da una parte all’altra del campo alla ricerca del varco giusto.
La grande intensità messa in campo dai giocatori fa il resto e l’Udinese sbanda e arretra nella propria trequarti di campo sperando in quella mancanza di cinismo che per esempio costrinse l’Inter al pareggio nella trasferta di Trieste contro il Cagliari. Le occasioni in serie capitate sui piedi di Cambiasso, Palacio, Jonathan e Nagatomo nel giro di 5-6 minuti sono l’antipasto per l’uno-due che mette ko la squadra bianconera: su due calci da fermo prima Palacio di testa al 25° e poi Ranocchia con un pregevole tiro al volo di destro al 29° portano l’Inter nella situazione ideale per controllare la gara.
Il tentativo dei friuliani di riaprire la partita si esaurisce in una mezza occasione di Muriel favorita da un errore di un Samuel già alle prese con l’infortunio che subito dopo l’ha costretto a uscire dal campo. Un primo tempo quasi perfetto con Cambiasso, Alvarez e Palacio sugli scudi: il Cuchu a recuperare palla, Ricky a ricamare le trame offensive e Rodrigo a concluderle.
La sostituzione di Samuel con Rolando sul finire del primo tempo sicurezza all’organizzazione della linea difensiva ben diretta dal campione argentino, le sbavature rimangono comunque poche grazie anche alla buona prova dei due esterni, di Taider e di un gigantesco Cambiasso, ma la velocità di lettura delle varie situazioni del Muro non si trova in nessuno degli altri difensori in rosa.
L’Udinese prova a rendersi pericolosa nella ripresa ma i nerazzurri chiudono tutti gli spazi e concedono solo un’occasione a Di Natale e una al giovane Fernandez sulle quali Handanovic si fa trovare pronto. Il resto è una partita nella quale i padroni di casa attaccano e l’Inter prova a ripartire in contropiede sbagliando più volte l’ultimo passaggio. Ci prova anche Guarin con un paio di prodezze personali: il primo tentativo è un assist per Palacio deviato in modo provvidenziale da Brkic, il secondo è un bolide da dentro l’area respinto dal palo.
I nerazzurri sono comunque più pericolosi della squadra di Guidolin e alla fine vengono premiati allo scadere della partita con una rimessa veloce di Guarin per Palacio che può servire in mezzo all’area il liberissimo Alvarez per la rete del definitivo 0-3.
Una ottima Inter, probabilmente la migliore della stagione, espugna il Friuli con una prestazione convincente e determinata. La posizione più avanzata di Guarin permette al colombiano di avere meno soluzioni tra cui scegliere e di conseguenza di sbagliare meno e essere più incisivo, la scelta di schierare Taider è fondamentale per supportare Alvarez nel ruolo di mezzala; l’argentino si conferma un giocatore sopraffino e ce la mette tutta per contribuire anche alla fase difensiva finendo la partita stremato. Tutto questo porta alla semplice conclusione che sarà difficile per Mazzarri schierare in campo contemporaneamente Guarin, Alvarez e Kovacic e mantenere l’equilibrio tanto ricercato.
La squadra comunque cresce, non con una linea retta ma come  tutti i nuovi progetti il percorso è frastagliato e fatto di passi avanti e passi indietro, oggi siamo una squadra migliore di quella della prima giornata, manca ancora la capacità di gestire la partita a diversi ritmi, nonostante l’Udinese sia stata alla fine poco pericolosa nel secondo tempo i nerazzurri sono stati troppo bassi e incapaci di far correre a vuoti gli avversari.
Una rosa da 4-6 posto che sta facendo un campionato da 4-6 posto, un senso di normalità che si era un po’ perso negli ultimi tempi.

Una volta scivolò calciando un rigore. Circa 2 o 3 secoli fa.
Una volta scivolò calciando un rigore. Circa 2 o 3 secoli fa.
I più:
Palacio: giocatore di classe superiore capace di segnare in tutti i modi.
Alvarez: oramai è inattaccabile anche dai suoi più testardi detrattori. Tecnicamente uno dei migliori giocatori del campionato.
Cambiasso: versione 2010, non serve dire altro.
I meno:
Per una volta ce la godiamo così, applausi per tutti.

sgrigna

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