Bauscia Cafè

19 anni di passione e di vita

Raccontare una storia è sempre difficile, raccontare un grande amore, di quelli viscerali lo è ancora di più, ma in fondo, caro Presidente, è la nostra storia, abbiamo gioito e pianto insieme, siamo caduti e abbiamo corso, sempre insieme.

Siamo stati presi in giro e abbiamo sempre risposto con un sorriso, a volte amaro.

Abbiamo visto il marcio e ce l’hanno fatto toccare con mano, ma non siamo mai stati come loro.

Sempre insieme.

Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare.
Daniel Pennac

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Massimo Moratti riporta in famiglia l’Inter nel febbraio del 1995 da Ernesto Pellegrini per circa 70 miliardi di lire. Il Presidente apre subito le porte della società a tre leggende dell’Inter di papà Angelo: Mazzola, Suarez e Facchetti.

Un anno più tardi darà vita al progetto Inter Campus e acquisterà lo sconosciuto Javier Zanetti.

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La stagione 97/98 è una delle più intense della presidenza Moratti, stagione che inizia col botto in quanto il Presidente mette a segno il primo grande colpo di mercato della sua era, Ronaldo, il “Fenomeno”. Con Simoni in panchina arriveranno anche Simeone e l’amato Recoba.

Questa è anche la stagione che ricorderemo per il fallo di Iuliano su Ronaldo che l’arbitro Ceccarini (che salutiamo tutti col dito medio) non volle vedere. “Mica lo fanno apposta, è l’abitudine” commentò Moratti.

Il giusto premio arrivò nella finale di Coppa Uefa, al Parco dei Principi, 3-0 alla Lazio e primo trofeo della storia di Moratti figlio.

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Nella stagione 2004/05 l’Inter vince la Coppa Italia mettendo così un trofeo in bacheca dopo un’astinenza durata 7 anni. È la stagione in cui la poltrona del presidente è occupata da Giacinto (Moratti si dimise dalla carica la stagione precedente). In panchina siede Roberto Mancini, a lungo corteggiato da calciatore e approdato all’Inter da allenatore.

Si inizia a percepire che qualcosa nell’aria sta cambiando, Moratti si fida del Mancio e insieme stanno dando via ad un progetto vincente.

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Nell’estate del 2005 dal Real Madrid arrivano Figo e Samuel e la stagione parte subito bene, battendo il Male Supremo 1-0 (con gol dell’indimenticabile Brujita) l’Inter si aggiudica la Supercoppa Italiana e Samuel viene squalificato per un fantomatico sputo a Enzo Paolo Nedved. Le “3 giornate a Samuel” diventeranno poi leggenda.

L’Inter chiuderà la stagione al terzo posto, ma soprattutto da spettatori del più grande scandalo della storia del calcio italiano, la più grande vittoria di Massimo Moratti.

«Lo scudetto ci spetta, perché è necessario fare un distinguo fra chi ha portato avanti un certo sistema e chi invece si è sempre comportato secondo le regole: fra chi ha barato e chi è onesto»

Il 26 luglio la Federazione assegnerà all’Inter lo scudetto. Milan penalizzato e Juve in Serie B per un’esplosione orgasmica a tinte nerazzurre.

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La stagione 2006/07 è la stagione di quelli in B e dell’Inter che frantuma ogni record.

Nella sessione di mercato arrivano Crespo (un ritorno), Maicon, Vieira e Ibrahimović (interista fin da bambino!).

La “pazza Inter” batte la Roma in rimonta aggiudicandosi la Supercoppa e festeggiando il 16° scudetto della sua storia a Siena.

È una gioia indescrivibile. Questo scudetto è arrivato al culmine di una grande cavalcata. È il secondo scudetto senza rubare e spero che le nostre vittorie non finiscano qui”.

Ah, sì, anche la Juve festeggiò. In serie B, dico.

0708

Il 2007/08 è solo per cuori forti.

È l’anno del centenario, del magico discorso di Gianfelice Facchetti e della vittoria del 17° scudetto, all’ultima giornata sotto il diluvio di Parma. (Grazie Ibra!)

Ma in particolare è la stagione della fine del rapporto con Mancini e l’inizio di un ciclo di maturazione vincente.

0809

A giugno del 2008 viene ufficializzato l’approdo di José Mourinho sulla panchina nerazzurra, tra gli scettici dal fegato sensibile e la penna veloce. Si parte subito vincendo ancora la Supercoppa e vincendo il quarto scudetto consecutivo. È l’anno zero del calcio italiano, travolto dal ciclone Mourinho. Il solo, dopo Mancini, ad aver fatto innamorare Moratti.

In alcune cose la somiglianza tra Mourinho ed Herrera è impressionante. Come Herrera, Mourinho è un vero lavoratore, infaticabile, meticoloso, attento al più piccolo dei particolari, all’avanguardia tatticamente.”

Penso che Mourinho sia il miglior allenatore del mondo. Sono convinto di aver preso il migliore che c’era in circolazione”.

Il momento di fare sul serio è davvero arrivato.

Il momento di uscire dall’anonimato europeo è arrivato.

0910

Raccontare una stagione come quella del 2009/10 è quanto di più grande un tifoso possa desiderare.

Quando non solo si vince, ma si fa la storia, si diventa leggenda.

Un “vecchio” saggio al comando, un generale in trincea coi suoi ragazzi, questa è l’Inter di Moratti e Mourinho, capace di farci godere oltre ogni limite immaginabile.

Il 2010 è l’anno in cui abbiamo fatto malissimo a tutti, e ancora non si sono ripresi.

Uno storico triplete, (sì, geometra, ce l’ho con lei) arrivato nel modo più bello, ci hanno provato in tutti i modi, ma l’Inter aveva una missione, diventare un pezzo enorme della storia del calcio. E ce l’ha fatta.

1011

La stagione 2010/2011 è quella della maglia piena di toppe, del cuore pieno d’orgoglio e del fegato degli altri pronto ad esplodere.

Ma è anche l’epilogo di una storia bellissima, che come tutte le storie prima o poi finiscono, si potrebbe parlare per ore (ed è già stato fatto) di come le cose non siano andate come dovevano. Ma non è questo il post adatto, e nemmeno il momento.

Questo post vuole essere solo un racconto delle cose belle, perché in fondo tutti i padri commettono degli errori, ma mossi dal più sincero degli amori.

Python

Sono il direttore artistico di Bauscia Cafè. Clandestino nella matrioska e astioso quanto basta. Quando parlo di Tango mi riferisco solo al pallone, del mio primo allenamento ricordo solo il rumore dei calci negli stinchi.
Odio Bauscia Cafè.

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