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Inter – Roma 2-3 addio sogni di coppa Italia

Marcatori: 22′ Jonathan, 10′ st e 24′ st Destro, 29′ st Torosidis, 35′ st Alvarez
Inter: Handanovic; Zanetti, Schelotto (19′ st Benassi), Kovacic, Alvarez, Kuzmanovic (28′ st Forte), Rocchi, Ranocchia (42′ st Belloni), Samuel, Juan Jesus, Jonathan
Roma: Stekelenburg; Marquinhos, Bradley, Castan, Marquinho, Lamela (31′ st Taddei), Totti, De Rossi, Destro (25′ st Dodò), Torosidis, Florenzi (1′ st Balzaretti)

Alla fine il miracolo si è compiuto solo a metà: un buon primo tempo culminato con il primo gol nerazzurro di Jonathan a cui non è seguita una ripresa all’altezza condanna l’Inter alla meritata eliminazione dalla coppa Italia.
La partita non è ancora iniziata e il Cuchu Cambiasso si ferma nel riscaldamento e viene sostituito dal laterale brasiliano con lo spostamento di capitan Zanetti a centrocampo, non i migliori auspici per una squadra già dimezzata da infortuni e squalifiche.
Il ritmo dell’incontro è blando, la Roma forte del vantaggio acquisito nella partita d’andata aspetta le avanzate nerazzure per provare a ripartire con delle veloci combinazioni verticali quello che è il punto più debole degli avversari, l’Inter ben conscia dei propri limiti evita di sbilanciarsi e attacca con pochi uomini affidandosi in particolar modo alle invenzioni di Alvarez.
Con questa disposizione tattica succede poco, solo Kovacic e Ricky riescono a illuminare la scena con qualche giocata di classe ma dalle parti di Stekelenburg si arriva a fatica e in modo sporadico.  Serve così un’invenzione, un colpo di genio per sbloccare la partita e arriva grazie a Jonathan che parte dalla destra sulla trequarti e scambia di prima con Alvarez e con Rocchi per ritrovarsi in mezzo all’area con un pallone solo da spingere in rete che lui, con i piedi brasiliani, non sbaglia.

L'imprevedibile gol di Jonathan
L’imprevedibile gol di Jonathan
Il gol d’antologia illude un po’ tutti complici anche i 2 miracoli che Handanovic deve compiere verso la fine del primo tempo per salvare il vantaggio sulle conclusioni a colpo sicuro di Destro e di Florenzi.
La ripresa inizia con i cambi giallorossi di mentalità e di Balzaretti per Florenzi (acciaccato), Andreazzoli negli spogliatoi chiede alla sua squadra una diversa interpretazione della partita e riesce a ottenerla. I romanisti attaccano così soprattutto sulla fascia destra dove Alvarez e Kuzmanovic aiutano poco Juan Jesus, il giovane difensore brasiliano va in confusione e segue come un’ombra Lamela lasciando in questo modo libera la fascia per le avanzate di Torosidis.
E’ tutta la squadra che comunque si sfalda e non riesce più a rimanere compatta con il passare dei minuti: gli attaccanti calano fisicamente e spariscono dalla partita mentre i centrocampisti perdono le distanze e non riescono più a proteggere la difesa. Arrivano così le occasioni per i giallorossi, prima Torosidis solo davanti ad Handanovic viene respinto da una provvidenziale scivolata di Samuel, poi Lamela in contropiede può infilare la nostra incerta difesa incapace di far scattare il fuorigioco, il pallone filtrante è perfetto per Destro che batte l’incolpevole portiere sloveno in uscita. Pareggio 1-1 e qualificazione che torna nelle mani della Roma.
Come spesso accade il gol tramortisce la squadra che non sa più reagire, i giallorossi a questo punto hanno in mano la partita e prima su un altro fuorigioco sbagliato si portano sul 1-2 con la doppietta di Destro e poi trovano il jolly per l’1-3 di Torosidis. Poco hanno potuto gli ingressi di Benassi e Forte in una squadra che ha dato l’impressione di non essere uscita dagli spogliatoi tra il primo e il secondo tempo: il calo fisico, il poco peso in avanti e la mancata lettura della situazione di inferiorità creatasi sulla sinistra con Jesus quasi a uomo su Lamela hanno consegnato la partita nelle mani dei giallorossi.
A questo punto la stagione sembra finita, il rischio di un filotto di partite scadenti e senza motivazioni è concreto, l’unica possibilità di vedere un po’ di luce sarà quella di affidarsi a chi ha avuto poco spazio e vorrà dimostrare di meritare una riconferma per la prossima stagione.
A giugno poi si dovrà ricominciare con un nuovo progetto partendo dai migliori di quest’anno e senza voler rifondare da zero.

sgrigna

Organizza eventi per gli amici Bauscia da quando ha smesso con il calcio giocato, perché dicono si debba correre. Dicono. Ama l'Inter come ama l'Inter.

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