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Roma – Inter 1-1: Ovvero portare a casa la pelle

Marcatori: 22′ Totti (r), 46′ Palacio
Roma: 13 Goicoechea; 23 Piris, 3 Marquinhos, 5 Castan,  42 Balzaretti; 48 Florenzi (23′ st Perrotta), 16 De Rossi (1′ st Tachtsidis), 4 Bradley; 8 Lamela, 9 Osvaldo, 10 Totti (36′ st Destro)
Inter: 1 Handanovic; 23 Ranocchia, 26 Chivu, 40 Juan Jesus; 55 Nagatomo (12′ st Obi), 4 Zanetti, 21 Gargano (39′ st Mudingayi), 31 Pereira; 14 Guarin; 8 Palacio, 88 Livaja (28′ st Rocchi)

L’Inter arriva all’importante trasferta dell’Olimpico dopo il faticoso impegno infrasettimanale di Coppa Italia e si vede. L’infermeria è ancora piena e l’emergenza è lungi dall’essere passata anche se recuperiamo Nagatomo e Obi.
Non siamo venuti per fare la partita e si vede. La Roma ha in mano il gioco e per i primi 20 minuti infila spesso la nostra difesa in modo pericoloso, senza però riuscire a concretizzare le numerose occasioni. I giallorossi sembrano giocare a memoria, tengono poco il pallone, si muovono molto e si trovano con facilità. Al contrario la manovra dell’Inter è lenta e confusa. Ci affidiamo spesso ai lanci lunghi e allo spunto dei singoli, in particolare Guarin tornato ad essere trascinatore come era accaduto all’inizio della stagione.
Come è lecito aspettarsi da una squadra di Zeman, i romanisti pressano molto alto e proprio su questa pressione il Capitano commette un grave errore, perde il pallone proprio davanti alla nostra area, Bradley si lancia verso la nostra porta. Ranocchia interviene in scivolata e a dire il vero non colpisce l’avversario, anzi è questo che nel tentativo di saltarlo gli frana addosso. Rigore a mio avviso discutibile, anche se non mi sento pronto a gridare allo scandalo. Dal dischetto Totti tira potente e sotto la traversa, imparabile per Handanovic, comunque spiazzato.
Il goal subito riscuote l’Inter che se pecca di organizzazione certo non difetta di impegno. Trascinata da Guarin che sfodera una grinta fenomenale spinge sempre di più, colpisce un legno con Livaja (bellissima la sua girata) ed infine arriva al pareggio proprio allo scadere del primo tempo. La rete è segnata da Palacio, ma la firma è tutta del Colombiano che prima tira una sabongia urticante (cit.) verso la porta romanista, murata dai difensori, poi si avventa sul rimpallo circondato dai giallorossi, strappa il pallone arriva sul fondo e la rimette in mezzo per il facile appoggio a rete dell’argentino.

Indovinate chi la prende?
Indovinate chi la prende?
Nel secondo tempo è di nuovo la Roma a prendere in mano la situazione e anche se la manovra è meno ordinata rispetto al primo tempo, non difetta di pericolosità. L’Inter accusa la stanchezza e vacilla. Strama non aiuta la squadra sbagliando, a mio avviso, il primo cambio.
Entra Rocchi, ma invece di sostituire un esausto Palacio, Strama fa uscire Livaja che sembrava in grado di reggere meglio il campo. L’attacco dell’Inter sparisce e la Roma ne approfitta. Da questo momento giochiamo solo a non perdere. Strama toglie Nagatomo per Obi e passa alla difesa a quattro. A centrocampo si vede il rombo con il Guaro a fare da trequartista. Non funziona molto bene. Sulla nostra sinistra Gargano si dimostra ancora una volta inaffidabile, perde molti palloni tra passaggi sbagliati e passaggi nemmeno effettuati. Il giallo preso da Chivu pesa tutto sulle sue spalle. Strama corre ai ripari, bene questa volta, inserendo Mudingayi. La situazione migliora leggermente, ma ci vuole ancora tutta la bravura di Handanovic per portare a casa il pareggio, che per quel che si è visto va molto meglio a noi che a loro.
Positive le prestazioni di Guarin, il migliore dei nostri, Livaja, Handanovic, Juan Jesus e tutto sommato anche Pereira, a dispetto di qualche passaggio fuori misura.
Sottotono Ranocchia, Chivu e Palacio, troppo lento e impreciso
Male Zanetti (fino a quando è rimasto in mezzo al campo, meglio sulla fascia) e Nagatomo, giustificabile per il rientro dall’infortunio. Pessimo Gargano. Capisco l’idea di avere uno che corre a recuperare i palloni in mezzo al campo, specialmente contro una squadra dinamica come la Roma, ma ne ha persi molti di più di quelli che ha recuperato. Posso solo pensare che Strama non avesse alternative, non volendo rischiare Benassi contro la Roma per la quale probabilmente non è ancora pronto e immagino che Mudingayi non sia ancora recuperato al 100%, ma la mancanza di alternative valide a questa sciagura dà il segno di come siamo messi nel reparto centrale.
Che gli dei ci preservino il Guaro.
Due parole per l’allenatore. Senza Cassano le nostre azioni partono solo dai piedi di Guarin. Le fasce arrivano anche a crossare, ma mancano i giocatori pronti a riceve i palloni. Non ci sono inserimenti da centrocampo e spesso si attacca in 3 contro 8. Certo è evidente che il nostro centrocampo attuale non è in grado di supportare l’attacco e poi recuperare in caso di contropiede. È il peccato originale di questa formazione e su questo c’è poco che l’allenatore possa fare, ma si ha proprio l’impressione che non sappiamo cosa fare quando abbiamo il pallone tra i piedi. A questo si DEVE porre rimedio.
Tra tre giorni si replica, sempre all’Olimpico, per la semifinale di andata di Coppa Italia. Speriamo che Strama abbia preso bene le misure.

Fonz77

Milanese per nascita e per convinzione. Interista nel sangue da generazioni da parte di madre, mio padre ne sa talmente di calcio che crede che giochi ancora Mazzola... Sono il cümenda del blog, in carne e spocchia. Apostolo del culto José e sempiternamente vedovo dello Special One.

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