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Due parole su Inter – Palermo

Alla fine è arrivata la vittoria contro un Palermo spuntato e attento soprattutto a difendersi ma come era prevedibile, l’ansia da risultato ha contratto ulteriormente una squadra che già per caratteristiche tecniche fatica ad avere una manovra fluida e veloce.
La difesa ritrova la concentrazione persa nelle ultime partite e la notevole prestazione di Gargano, in costante raddoppio o copertura, aiuta notevolmente i tre del reparto arretrato; una mano arriva anche da Pereira sempre presente sulla sinistra. Il tridente, formato per l’occasione da Milito (fuori condizione per una botta presa), Palacio e Coutinho, rimane invece spesso oltre la linea della palla probabilmente per provare a ribaltare velocemente il fronte del gioco mentre Zanetti e Cambiasso sono in evidente calo fisico e danno l’impressione di arrivare sempre in ritardo sull’avversario.
Una volta recuperata palla si vedono le maggiori lacune della squadra: il Cuchu è quello con più qualità e le ripartenze dovrebbero passare dai suoi piedi, succede invece che l’impostazione dell’azione parta sempre dai difensori costretti spesso ai lanci lunghi o a far arrivare il pallone molto lentamente oltre la trequarti avversaria quando i giocatori del Palermo si sono già schierati con tutti gli effettivi a difesa della propria area.
A questo punto con gli spazi intasati servirebbe qualcuno che col dribbling o con uno scatto riesca a creare la superiorità numerica: ci prova e ogni tanto ci riesce Coutinho ma saltato il primo avversario non ha l’illuminazione per servire i poco brillanti Milito e Palacio; ci prova molte volte Pereira a sinistra ma i suoi cross sono spesso imprecisi. A destra Zanetti rimane sempre sulle sue posizioni e non affonda quasi mai, preoccupato più che altro dalle avanzate di Pisano e Cambiasso si inserisce raramente da dietro.

Pereira avanza, Zanetti rimane praticamente sulla linea dei difensori
L’ingresso di Nagatomo e Guarin al posto del Capitano e del Principe al 64′ sono sacrosante e forse anche tardive, nonostante il gol sia poi arrivato grazie a una clamorosa autorete di Garcia, i nuovi entrati hanno comunque portato maggiori possibilità di saltare l’uomo e di cambiare ritmo rispetto ai compagni usciti.
Alla fine la partita segna comunque un passo avanti rispetto le ultime tre prestazione soprattutto perchè questa volta gli avversari non sono mai stati pericolosi, vengono però confermati alcuni limiti che difficilmente potranno essere superati: a centrocampo Gargano è un elemento fondamentale per dare equilibrio alla squadra ma ha grandi limiti in fase di impostazione (dovuti anche al gran lavoro che compie), i giocatori con cambio di passo che possano creare la superiorità numerica sono pochi  e contro le sempre ben schierate difese italiane sarà sempre difficile segnare su azione manovrata, ne consegue che uno stato di forma non brillante degli attaccanti renda tutto ancora più complicato.
Nonostante le dichiarazioni a Gennaio qualcosa andrà fatto se non si vorrà perdere il treno per la Champions.
Ricominciamo dai tre punti..

sgrigna

Organizza eventi per gli amici Bauscia da quando ha smesso con il calcio giocato, perché dicono si debba correre. Dicono. Ama l'Inter come ama l'Inter.

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