Bauscia Cafè

"Non chiamatela Ital-Juve". Anzi, non chiamatela affatto.

Notare la data del tweet riportato qui sopra: 21 agosto 2012.
Ora, davanti a previsioni così clamorose, le alternative di solito sono al massimo tre:
1) Chi le fa è in possesso di grandissime doti di preveggenza. E no, noi non le abbiamo.
2) L’evento è facilmente prevedibile. E no, la convocazione di un giocatore escluso senza appello dall’Europeo e in pessimi rapporti col ct non è prevedibile.
3) Qualcuno è in malafede. E…ops.
Questo post è carico di delusione in realtà. Perchè Claudio Cesare Prandelli sulla panchina azzurra l’avevo accolto come una ventata d’aria fresca, come un punto di rottura rispetto all’indecente passato. Avevo salutato con gioia lui e i suoi primi positivi risultati.
La vittoria di Cesare Prandelli, la vittoria della Nazionale Italiana, la vittoria del calcio, la vittoria dei fatti puri e semplici“. A rileggere oggi queste parole mi scappa da ridere.
Già. Chi se l’aspettava, a distanza di neanche un anno, di trovarsi di fronte alla riedizione delle porcherie viste con Lippi?
Non tutte insieme, certo. Sono venute a galla una alla volta, facendo un passettino in più ad ogni occasione. Sono state coperte dai modi eleganti e dal basso profilo del ct, ma alla fine ci sono tutte.
Le prime avvisaglie c’erano già state alla fine di febbraio con i primi scricchiolii del tanto celebrato “codice etico”. Ricordate? Proprio in quei giorni, mentre Osvaldo veniva lasciato fuori dalle convocazioni nientemeno che per un cartellino rosso ricevuto e Balotelli subiva la stessa sorte non si sa bene per quale motivo, il nostro coraggioso ct non solo convocava Buffon ma addirittura lo difendeva a spada tratta dopo le raccapriccianti dichiarazioni sul gol di Muntari. Vabbè, si diceva, una piccola eccezione al codice etico.
Piccola, sì. Poi sono iniziati a scoppiare i vari scandali-scommesse. Grandi applausi per Simone Farina del Gubbio, che rinuncia a una grossa cifra in nome dell’etica sportiva. Il bravo, colto e onesto ct gli spalanca le porte della Nazionale come premio per la sportività dimostrata: un gesto nobile, elegantissimo. Già. Peccato che il tutto si sia risolto con Farina seduto su una panchina a guardare i compagni che si allenavano, a prendere esempio (speriamo solo dal punto vista tecnico, e non etico e morale) da campioni affermati del calibro di Buffon e Bonucci.
Già, Bonucci. Con lui si apre l’ultimo capitolo -il più squallido, il più vicino all’epopea lippiana- della corruzione morale raggiunta dal ct: quello delle convocazioni. Alla vigilia degli Europei alcuni giocatori della Nazionale risultano indagati per la vicenda calcioscommesse. Due in particolare sono finiti nel mirino della Procura di Cremona: Bonucci e Criscito, con il difensore dello Zenit che ha solo la “sfortuna”, rispetto al bianconero, di vedersi consegnato l’avviso di garanzia proprio in ritiro. Risultato? Criscito fuori dai convocati, Bonucci in Polonia e Ucraina con la squadra. Il codice etico crolla definitivamente sotto i colpi del doppiopesismo prandelliano. A quegli europei arriva chiunque, ma le convocazioni che fanno più scalpore sono quelle di Borini, convocato al posto di un Destro -all’epoca in forte orbita Inter- reduce da grande un campionato, di Cassano, stimatissimo dal ct ma reduce da un periodo a dir poco difficile, e di uno Giaccherini schierato sorprendentemente titolare nelle prime partite.
Passa l’Europeo e, dopo pochi mesi, tornano le convocazioni. El Shaarawy, Acerbi, l’improponibile Giaccherini. Arriva in Nazionale Andrea Poli, completamente ignorato nel buon periodo trascorso all’Inter e poi convocato dopo ben…zero partite ufficiali. Persino Mattia De Sciglio: classe 1992, un discreto campionato primavera alle spalle e la bellezza di 3 presenze in Serie A. Un Lorenzo Crisetig ma più scarso, per capirci. Un Samuele Longo ma meno decisivo. Qualcuno avrebbe mai sognato di convocare ragazzi della Primavera in Nazionale? Prandelli sì, ma ovviamente non convoca i migliori: i criteri di scelta restano misteriosi. Forse.
L’apoteosi Claudio Cesare la raggiunge con le convocazioni per la partita di stasera: ricordate lo stimatissimo Cassano, adorato al punto da guadagnarsi gli Europei (da titolare) nonostante una stagione a dir poco travagliata dal punto di vista fisico? Sparito nel nulla, sostituito da…Pazzini. Applausi a scena aperta, prima ancora di assistere all’avanspettacolo della conferenza stampa. “Cassano ha detto di essere al 50-60%, non possiamo aspettare i giocatori“, sorvolando sul fatto che agli Europei la condizione fisica di Cassano era ben peggiore. E Pazzini? La stagione scorsa a dir poco terrificante, zero amichevoli durante la preparazione, uno spezzone contro la Sampdoria senza toccare palla, poi la tripletta nell’ultima di campionato: “l’ho chiamato per far capire che c’è spazio e posto per chi gioca bene e ha continuità di rendimento“.

C O N T I N U I T A’   D I   R E N D I M E N T O

Quella dimostrata da Ranocchia nelle prime 6 partite ufficiali giocate tutte a livelli altissimi, per esempio. Ma lui è coperto da Barzagli e Bonucci, addirittura da Ogbonna e Astori. E se si fa male Astori c’è Acerbi: è evidente che per uno come Ranocchia non c’è spazio in questa Nazionale.

Peccato Cesare, perchè questa Nazionale l’avevo tifata per davvero. E la favoletta dell’uomo perbene e tutto d’un pezzo, per qualche mese, me l’ero bevuta.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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