Hajduk Spalato: 1 Blazevic; 6 Vrsajevic, 22 Maloca, 5 Milovic, 17 Jozinovic; 7 Andrijasevic (9′ st 4 Milic), 14 Radosevic; 11 Oremus (32′ st 29 Tomas), 18 Caktas, 20 Ozobic (1′ st 9 Maglica); 13 Vukusic.
Inter: 1 Handanovic; 42 Jonathan, 6 Silvestre, 26 Chivu (1′ st 25 Samuel), 55 Nagatomo; 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 14 Guarin; 8 Palacio, 22 Milito (31′ st 88 Livaja), 10 Sneijder (20′ st 7 Coutinho).
Le premesse alla prima partita ufficiale della nuova stagione sono 2: l’Hajduk si è rivelata una squadra modesta e l’Inter è ancora lontana dalla forma migliore.
Strama a sorpresa sceglie Jonathan laterale destro spostando Zanetti a centrocampo, l’escluso diventa così Mudingayi, confermato invece il 4321 che era sembrato più equilibrato nell’ultima amichevole contro il Celtic.
L’incontro è sempre controllato dai nostri che rischiano pochissimo in difesa e soprattutto tengono basso il ritmo della partita per evitare di andare in affanno, quando poi la palla arriva tra i piedi di Sneijder la squadra affonda e diventa pericolosa.
Il primo gol nasce da una buona azione di Milito che protegge palla e serve in area il trequartista olandese, Wes dribbla, finta, finta dribbla e poi conclude in rete facendo passare la palla tra le gambe dei difensori avversari. Per il raddoppio Sneijder riveste i consueti abiti del rifinitore e trova sulla sinistra Nagatomo, dribbling a rientrare e tiro deviato da un difensore avversario che spiazza il portiere e finisce in rete.
Termina il primo tempo con l’infortunio di Chivu che viene sostituito a inizio ripresa da Samuel.
La partita continua a essere controllata dall’Inter nella nuova casacca rossa, grazie ai 2 gol di vantaggio la squadra è più sciolta e più propositiva ma i nostri attaccanti non riescono a impegnare il portiere croato, bisogna aspettare l’ingresso in campo di Coutinho al posto di Sneijder per vedere il bellissimo terzo gol del giovane brasiliano: triangolo sulla sinistra con Palacio, ingresso in area palla al piede e tiro d’anticipo a girare sul secondo palo che sorprende l’incolpevole Blazevic.
Nell’ultimo quarto d’ora un paio di distrazioni della difesa e in particolare di Silvestre regalano agli avversari 2 occasioni: sulla prima Nagatomo recupera bene il brutto pallonetto di Maglica, poi è Handanovic che respinge il tiro ravvicinato dello stesso numero 9.
Due parole sui singoli:
Handanovic: bravo nelle uscite alte sui calci d’angolo, così così con la palla tra i piedi.
Jonathan: piedi brasiliani ma l’impressione è che sia molto attento a fare il compitino.
Silvestre: difensore ruvido, sbaglia poco ma non è molto impegnato; negli ultimi 10 minuti prova a far rimpiangere Lucio.
Chivu: 45 minuti fatti bene
Nagatomo: spinge con continuità e trova pure il gol, dalla sua parte arrivano pochissimi pericoli
Zanetti: recupera diversi palloni, aiuta Jonathan, ogni tanto prova la tipica sgroppata alla Zanetti
Cambiasso: va in difficoltà quelle poche volte che il ritmo si alza, dovrebbe proporsi di più per evitare che siano i difensori a iniziare l’azione.
Guarin: fisicamente strabordante.
Sneijder: il direttore d’orchestra sembra pienamente coinvolto nel progetto.
Palacio: si muove negli spazi con i tempi giusti, è bravo con la palla tra i piedi, sembra un acquisto indovinato.
Milito: fisicamente si vede che è lontano dalla forma migliore e infatti sbaglia molti appoggi, mette la sua intelligenza al servizio della squadra (vedi il primo gol)
Samuel: la solita sicurezza
Coutinho: il terzo gol è un gioiello, conferma di avere piedi raffinatissimi e maggiore convinzione rispetto al passato.
Livaja: all’ingresso in campo i fischi sono tutti per lui, l’unico ex in campo, gioca quando la squadra ha tirato i remi in barca.