Bauscia Cafè

Lazio – Inter 3 – 1

Lazio: 1 Bizzarri; 5 Scaloni, 21 Diakité, 20 Biava, 29 Konko; 27 Cana, 24 Ledesma; 87 Candreva (47′ st Zampa), 6 Mauri (47′ st Garrido), 19 Lulic (38′ st Gonzalez); 18 Kozak
Inter: 12 Castellazzi; 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 55 Nagatomo; 4 Zanetti, 14 Guarin, 19 Cambiasso, 18 Poli (31′ st Longo), 11 Alvarez (16′ st Pazzini); 22 Milito (48′ st Juan)

Il derby  e le ultime gare non propriamente brillanti della Lazio ci avevano un po’ illuso che la vera partita si sarebbe giocata alla radio e non sul campo, invece anche stasera il calcio si è dimostrato uno sport duro e cinico e ci ha ricordato come l’Inter debba per natura guadagnarsi tutto sul campo senza aspettare regali o spinte da nessuno.
Nel primo tempo l’Inter ha controllato la partita soprattutto bloccando con efficacia le iniziative laziali e prendendo piano piano il sopravvento a centrocampo man mano che Guarin si faceva sempre più propositivo; sopravvento che si è concretizzato solo alla fine del primo tempo su rigore perchè negli ultimi 20 metri Alvarez e Poli non sono riusciti a fare la differenza ma mentre l’italiano in fondo giocava fuori posizione è stato soprattutto l’argentino a far mancare la giocata di qualità che potesse risolvere la partita.
Stasera tra le altre cose si è sentito quanto può mancare un punto di riferimento come Sneijder sia per la personalità con cui è solito proporsi sia per la maggiore qualità rispetto agli altri compagni di reparto.
Il secondo tempo senza cambi è stato invece diverso, con il passare dei minuti il centrocampo è andato sempre più in sofferenza e la partita è diventata più equilibrata, le occasioni sono rimaste poche da ambo le parti ma la Lazio ha potuto contare sull’errore di Castellazzi su calcio d’angolo che ha permesso a Kozak di colpire di testa nell’area piccola e subito dopo su un contropiede in cui Poli e Maicon non hanno voluto spendere un fallo sul velocissimo Lulic che avrebbe permesso alla squadra di riposizionarsi invece di lasciarlo involare libero fino in fondo al campo per poi fare l’assist per il gol di Candreva.
Una volta in svantaggio l’Inter ha avuto una reazione d’orgoglio, l’ennesima di queste ultime giornate, ma con poco ordine e poca qualità per cui alla fine è arrivato il palo di Pazzini (in questo momento sbaglierebbe anche i gol a porta vuota) e il gol di Mauri a tempo scaduto che ha chiuso la partita.
Finisce così il peggior campionato interista dall’ottavo posto del 1998-99, di errori ne sono stati fatti tanti e il sesto posto è il giusto risultato per questa stagione fatta di 3 tecnici diversi, molte cessioni importanti, campioni di tutto nella inevitabile parabola discendente della loro carriera e una campagna acquisti pesantemente condizionata dall’obiettivo del pareggio di bilancio ma anche da diversi errori di valutazione.
Da domani inizia la ricostruzione, l’architetto è un tipo sveglio e giovane con le idee chiare, vediamo di assecondare le sue richieste.

Poco concreti, pensiamo al futuro

sgrigna

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