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Apre il mercato, solo voci deprimenti sull’Inter, serve un colpo di coda di Moratti

Sembrano tornati i vecchi tempi: quelli in cui l’Inter inseguiva lungamente i pancev e i centofanti, mentre gli altri si rinforzavano con blitz spettacolari. Solo  il silenzio di Moratti lascia sperare in una bella sorpresa.

Di sorpresa bisogna parlare, perché l’elenco delle “voci” che si rincorrono – e si moltiplicano, il web non fa altro – vede associare il nome di Moratti a quelli di Carlitos Tevez (comprarlo oggi, senza aver venduto Milito, sembra un invito a riaprire i manicomi) e Lucas Moura (ma in Brasile oggi hanno modo di respingere le offerte europee: e i prezzi sono esorbitanti). In entrambi i casi, sembra chiaro che l’arrivo di un altro attaccante sarebbe pagato dalla cessione di Snejider, l’unico centrocampista “integro” (carattere a parte) di una rosa over-30.
Poi ci sono le ipotesi di prestito per Castaignos (da fare, ma solo in Serie A e senza diritto di riscatto) e per Viviano (da fare: deve giocare il più possibile). Prima o poi finiranno i tentativi per liberarsi – anche gratis – di Muntari, che già è partito per la Coppa d’Africa, da dove tornerà infortunato. Prima o poi finiranno anche le chiacchiere in libertà su Zarate, neo-papà che certo non ha voglia di trasferire la famigliola in questo momento, ma sarebbe da restituire alla Lazio oggi stesso (correggere gli errori, è una delle doti più importanti per chi fa mercato).
Quanto al buco nero degli ultimi due anni – il centrocampo – si leggono tanti nomi di brasiliani che non ho mai visto all’opera: Casemiro e Paulinho, Ralf e Romulo, e ne avrò dimenticato qualcuno. Dopo la scommessa abortita di Jonathan e in vista della nuova scommessa con Juan Jesus, davvero non capisco perché Branca voglia cercarsi altre sfighe. Piuttosto, se è vero che il Porto – grottescamente eliminato dalla Champions – è disposto a cedere Guarin e/o Fernando a prezzi decenti, io non me li farei scappare. Non arrivano al livello del mio preferito – Nainggolan – ma può essere un affare.
Ranieri ha fatto una sola richiesta esplicita: un esterno sinistro d’attacco; qualcuno che assomigli all’Eto’o riveduto e corretto da Mou. Bene, si legge di Farfan (che non mi piace), del Vargas viola (che non mi piace), di Malouda (che mi piaceva ma mi sembra cotto), persino di Krasic (che è solo destro) e di Afellay (l’unico che avrebbe senso, ma viene da un grave infortunio e il Barcellona deve già rinunciare a Villa)… Dunque, a meno di colpi di scena quanto mai graditi, Ranieri dovrà riesumare la faccia aziendalista, concludendo “siamo a posto così”. Benitez non l’ha fatto e l’hanno cacciato.
Fra tante voci, una mi disturba particolarmente: quella che descrive Moratti insicuro, in attesa dell’esito del derby per prendere una decisione sul se e sul quanto investire. Fosse così, il giorno dopo il derby ci renderemo ridicoli: persino più di quanto ci siamo resi in estate, con il repentino, funambolico blitz per mettere sotto contratto Zarate.

Rudi

Rudi Ghedini, bolognese di provincia, interista dal gol sotto la pioggia di Jair al Benfica, di sinistra fin quando mi è parso ce ne fosse una.

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