Bauscia Cafè

Comicità involontaria (ovvero: di Calcioscommesse, Calciopoli e della Milano che retrocede)

CALCIOSCOMMESSE – Non possiamo non aprire con il calcioscommesse in una giornata come questa, una giornata in cui alcuni nodi si sono avvicinati al pettine più di quanto avrebbero dovuto.

Gli stessi che preannunciavano da mesi questo scandalo giurano in queste ore che ciò che è venuto fuori è solo la punta dell’iceberg, che la Serie A non solo non ne resterà fuori ma ci si troverà calata fino al collo, fino ad uscirne stravolta. Possibile, anzi probabile: in fondo che quello delle scommesse sia un “vizietto” diffuso in troppi spogliatoi e presso troppe abitazioni è cosa nota, e se ci trovassimo in un sistema con regole certe e inflessibili sarei pronto a scommettere su una rivoluzione calcistica. Ma che il sistema si modelli a seconda della convenienza del momento è cosa nota, quindi l’unica domanda, oggi, è: fino a che punto vorranno spingersi?

Il giocatore collabora (Makkox)

Questo scrivevo su queste pagine esattamente sei mesi fa e, anzi, colgo l’occasione per invitare chi abbia un po’ di tempo da perdere a rileggersi i commenti a questo post e ai successivi: di Buffon, Cannavaro e Gattuso avevamo già parlato all’epoca, senza bisogno delle intercettazioni di Santoni. Intercettazioni già smentite e che fra l’altro lasciano il tempo che trovano, soprattutto in un ambiente in cui -come evidente sin da giugno- il millantato credito era la regola. Al di là della facile ironia (ironia?) sull’ultimo Juventus-Milan deciso proprio da un buffo gol di Gattuso a Buffon, comunque, non desta certo sorpresa la lettura di certi nomi tra gli “addetti ai lavori”, così come non desterà sorpresa leggere del pesante coinvolgimento che sta emergendo in queste ore di una squadra di Serie A e del suo già discussissimo presidente. Su tutto vale però sempre la frase di chiusura della citazione precedente: fino a che punto vorranno spingersi?

Inutile avventurarsi in conclusioni avventate, meglio piuttosto concentrarsi sul lato comico della vicenda. Quello regalatoci, ancora una volta, dalla stampa italiana che oggi è tutto un fiorire di garantismo e omissioni sin dai titoli: Buffon, Cannavaro e Gattuso? Niente affatto: semplicemente “tre azzurri“, come ci spiegano la prima pagina della Gazzetta (notare l’ampio risalto dato alla notizia, fra l’altro), la sua versione online, TgCom, Xavier Jacobelli e tanti altri. O magari neanche quelli, come fa il Corriere dello Sport in preda ad un orgasmo garantista (“Non sparare nel mucchio“). Garantismo sfrenato, com’è giusto che sia in presenza di una organizzazione criminale che, come detto, faceva del millantato credito il suo pane quotidiano.
Lo stesso garantismo visto all’epoca, quando si sentiva appena in lontananza un vago odore di Inter. Ricordo bene?
CALCIOPOLI – Per fortuna non di soli scandali vive il calcio, e per fortuna non di solo calcio vivono i giornali: capita così, in un periodo di feste e vacanze caratterizzato dall’assenza di partite giocate, che ci si ritrovi sempre più spesso davanti a interviste stanche, annoiate, in cui neanche gli intervistati sanno bene cosa dire. E finiscono col regalarci perle di rara comicità.
Ne è un esempio Rosella Sensi innanzitutto, un’altra che “sente suo” -chissà poi perchè- lo Scudetto del 2006: “Da tifosa dico che lo Scudetto 2006 è della Roma“. Bontà sua il limitarsi allo Scudetto 2006: conosco personalmente tifosi della Roma che ne sentono propri almeno una decina di altri. Resta però aperta la contesa fra lei, Agnelli e Berlusconi: tutti, a vario titolo, in piedi a reclamare quello Scudetto. Io però avrei una proposta: che se la sbrighino tra di loro eleggendo uno sfidante. Dopodichè lui -e solo lui- avrà il privilegio di reclamarlo personalmente e di vedere -personalmente, con i suoi occhi- l’Albo d’Oro della Serie A che chiarisce l’appartenenza di quello Scudetto. Noi intanto continuiamo a godercelo, maturando ogni giorno di più la certezza che lui, il Quattordicesimo, è il più bello di tutti.
Andrea Agnelli, a proposito: poteva mancare lui alla sagra delle stupidaggini natalizie? Certo che no. Apprendiamo quindi che con molta maturità il presidente della Juventus afferma sicuro: “La Juve di Capello travolgerebbe l’Inter del Triplete. Nessun dubbio: vinciamo noi 3-0“. Son soddisfazioni, eh…per carità. Noi possiamo solo ribattere che il nostro papà è più forte del tuo e tenerci, tutto per noi, qualche dubbio su quella “fenomenale” squadra. Non ultima una domanda che ci attanaglia: ma come mai questo squadrone che avrebbe travolto la squadra italiana più vincente di sempre prendeva puntualmente pedate in faccia da chiunque in Champions League? Resterà un mistero, ma non chiedetelo ad Andrea Agnelli: la crisi di pianto è dietro l’angolo.
LA MILANO CHE RETROCEDE – Ma le più grandi soddisfazioni, quando si parla di comicità, arrivano sempre da lì: Milanello Bianco in questi giorni è un aggregatore dinamico di cazzate. Sulla falsariga di Berlusconi, che qualche giorno fa aveva dichiarato”Il mio club non è inferiore al Barça, anzi la doppia sfida in Champions dimostra che per classe pura siamo superiori. Presi uno ad uno i giocatori del Milan sono più forti di quelli del Barcellona” il buon Adriano Galliani si sente in dovere -anche per rinforzare rapporti non più così saldi come una volta- di dare ragione al capo e rilancia. “Non siamo così lontani dal Barcellona. L’avversaria che ha messo maggiormente in difficoltà i catalani siamo stati noi, mica il Real Madrid“. Milan chiaramente più forte del Real Madrid quindi, ma per classe pura (?) anche del Barcellona. Del resto lo ha dimostrato chiaramente la doppia sfida di Champions, quando il Milan festeggiava un pareggio e una sconfitta e il Barcellona se la prendeva per un pareggio e una vittoria.
Ma il clima a Milanello in questi giorni non è dei più tranquilli, come (non) scrivono tutti i giornali. C’è un giocatore fuori rosa innanzitutto: roba che nella squadra dell’amore non succedeva (ufficialmente) da anni. Chi è? Incredibilmente lui: Filippo Inzaghi, che per stessa ammissione di Allegri a Sky “da un po’ non si allena più con la squadra e per questo non lo prendo in considerazione“. Perchè? Cosa è successo? Cosa ha fatto Inzaghi? Ovviamente non è dato saperlo, visto che a Sky si sono guardati bene dall’approfondire il discorso. La domanda veramente inquietante però è un’altra. E cioè: come si è permesso Allegri di rendere pubblica una notizia simile? Cose davvero mai viste da quelle parti.
Queste dichiarazioni sono però solo un pezzo del puzzle rossonero: un puzzle composto da troppi spifferi, che tradiscono un certo malessere nella Milano sbagliata. Ha iniziato il redivivo Taiwo a sparare alzo zero contro il mister: “Allegri non mi dà fiducia“. Poco male, si era detto: dichiarazioni di un panchinaro che non trova spazio. Fino a quando dichiarazioni ben più dure non sono uscite dalla bocca di Pato. Solo incomprensioni con qualche giocatore? Evidentemente no, se uno di questi giocatori è il genero in pectore del Presidente. Evidentemente no, soprattutto, se lo stesso Presidente non perde occasione per dare torto al mister: dubbi sparsi sull’utilizzo tattico dell’attaccante, giudizi mai pienamente positivi su Allegri e sul suo gioco, perplessità sull’arrivo di Tevez…le dichiarazioni di Berlusconi sembrano la copia carbone di quelle di Pato, e a questo punto l’unico dubbio è: a lasciare il Milan sarà lui o Allegri?
Io sono pronto a scommettere sul secondo.
Giusto il tempo di fare un giro a Milanello, e trovare qualcuno che mi fa la quota giusta.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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