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Impazza il calciomercato. Anzhi no.

Il fine settimana appena concluso ha visto l’Inter protagonista per due motivi diversi: il torneo di Dublino con le sfide contro Celtic e Manchester City e l’infinito -e ancora lunghissimo- calciomercato. Siamo certi che altri blog e siti di informazione vi avranno a questo punto già fornito tutte le analisi delle due amichevoli di Dublino, dipingendo l’Inter come una squadra di eroi pronta a spazzare via il mondo intero dopo la bella vittoria contro il Celtic e, soprattutto, spiegandovi a neanche 24 ore di distanza quanto sia sbagliato, stupido e illogico il progetto di Gasperini e quanto sia inevitabilmente volto al fallimento. Questi tripli carpiati non fanno per noi, come non fanno per noi certe sentenze di fallimento emesse al 31 di luglio…quindi non ci resta che parlare del secondo argomento caldo: il calciomercato.
A leggere in giro, sembra essere stato un week end rovente per gli operatori di mercato nerazzurri: partendo dalla “maxi offerta” dell’Anzhi Makhachkala per Eto’o, ci si è mossi lungo un filo rosso di fantasia e fantacalcio che legava tra loro i nomi di Tevez, Casemiro, Kucka, Gago, Balotelli e l’immancabile “certa” partenza di Wesley Sneijder, fino ad arrivare ad un colossale giro di mercato che porterebbe, tra gli altri, Thiago Motta nientepopodimeno che al Milan. Tutte cose che avrete già letto in questi tre giorni di fuoco, ma la domanda è un’altra. E cioè: cosa c’è di vero?

“Niente” sarebbe una risposta troppo brutale, ma allo stesso tempo forse quella meno lontana dalla realtà. Il perchè è presto detto. Le persone in grado di parlare con cognizione di causa del mercato dell’Inter fino a scendere nel dettaglio dei nomi che si seguono e delle speranze che ci sono di raggiungerli sono, al mondo, solo tre: Massimo Moratti, Marco Branca e Piero Ausilio. E nessuno di questi, per quel che so, tiene rubriche quotidiane o settimanali su qualche giornale o sito internet. Più che parlare di nomi, di trattative e di improbabili indiscrezioni, dunque, è interessante capire quale sia la logica della società e quali sono le linee guida che caratterizzeranno quest’ultimo mese di calciomercato.
I punti di partenza fondamentali sono due.
Il primo: l’Inter non è obbligata a vendere per fare cassa. Non è alla disperata ricerca di qualcuno a cui piazzare i suoi “gioielli” e non ha un disperato bisogno di ottenere delle entrate da questa sessione di calciomercato: la gestione del club ha subito una svolta decisa negli ultimi anni e il trend, chiarissimo, rende evidente come ormai si tenda a un pareggio di bilancio quasi inevitabile nell’immediato futuro, a meno di uscite impreviste. Niente grossi investimenti dunque, ma nessuna cessione obbligata e, soprattutto, nessuna svendita.
Il secondo: in società c’è la tendenza a considerare la rosa attuale numericamente sufficiente e adeguata per affrontare la prossima stagione. Considerando le convinzioni del nuovo tecnico e il nuovo ruolo di Sneijder, infatti, si ritiene che gli arrivi di Jonathan, Alvarez e Castaignos siano utili a tappare alcune falle strutturali della rosa dello scorso anno e a fornire due giocatori per ogni ruolo ad una squadra che, con la permanenza di tutti i suoi campioni, è più che competitiva per la stagione che sta per iniziare. Fine del calciomercato, dunque? Assolutamente no. Ma l’obiettivo diventa adesso migliorare -e non più integrare- la rosa sostituendo quegli elementi su cui ci sono i dubbi maggiori con nuovi arrivi in grado di dare più garanzie. Ma cosa significa concretamente?
Concretamente significa che, pur nella adeguatezza “numerica” della rosa, sono stati individuati un paio di ruoli da potenziare, sostanzialmente con due nuovi arrivi: un centrocampista e un attaccante. Che non saranno necessariamente gli unici due nuovi arrivi che vedremo da qui a giugno, ma se dovessero essere accompagnati da altri volti nuovi a fare da contraltare ci saranno inevitabilmente altrettanti (o più) partenti.
I nomi dei possibili partenti sono noti: Rivas, Muntari e Mariga non fanno in alcun modo parte dei piani della società e dell’allenatore, Pandev e Thiago Motta non sarebbero trattenuti ad ogni costo, per Maicon e Milito serve una offerta “giusta” (e che incontri il piacere dei giocatori, cosa non semplice), mentre su tutti i giovani si punta molto. Degli altri inutile parlare, compresi Sneijder e Eto’o: molte società hanno fatto sondaggi per loro, ma le risposte ricevute sono state di quelle che fanno tremare  i polsi. Nessuno è incedibile, certo, ma il prezzo lo facciamo noi: è per questo che anche Sir Alex Ferguson si è dato alla fuga dopo la richiesta avanzata per Sneijder e preferisce ora restare in attesa di una eventuale riduzione delle pretese da parte dell’Inter. Sarà una lunga attesa, probabilmente.
Meno noti e meno scontati sono i nomi dei possibili arrivi, invece. Diciamo subito che sono state rispedite al mittente le iniziali perplessità di Gasperini sul pacchetto di centrali difensivi (perplessità che vertevano soprattutto sulla capacità di Cordoba di farsi trovare pronto in caso di bisogno) e che la difesa è considerata a posto così, esattamente come il pacchetto di esterni. Le priorità le abbiamo dette: un centrocampista e un attaccante.
Per quanto riguarda quest’ultimo, il nome di Carlitos Tevez è stato per lungo tempo un sogno e niente più, che si andava inevitabilmente a scontrare con la scarsa voglia di investire soldi extra e rischiare di rovinare tutto il lavoro svolto negli ultimi anni a livello economico. Però. Però le altre alternative per l’attaccante argentino non si sono concretizzate, il mercato sudamericano si è chiuso e, soprattutto, l’Apache ha manifestato una volontà fortissima di trasferirsi a Milano. A Dublino è sceso in campo Moratti in persona per dare un’altra spallata al tentativo che in questi giorni stanno portando avanti gli operatori dell’Inter e del giocatore: abbassare il più possibile le richieste del City mettendo in ballo anche la cifra che gli inglesi devono ancora pagare per Balotelli. Si lavora su una riduzione delle richieste da una parte, e su una certa elasticità nei metodi di pagamento dall’altra (l’obiettivo sarebbe quello di arrivare a un prestito oneroso con obbligo di riscatto). Messi alle strette dalla volontà del giocatore, gli uomini-mercato del City sanno che saranno costretti a cedere a meno di non trovare una sistemazione alternativa. Sistemazione alternativa che potrebbe essere, facilmente, il Real Madrid di Josè Mourinho, alla ricerca di un attaccante e senza particolari difficoltà a pagare il dovuto. Se Josè dovesse fare sul serio, all’Inter resterebbe solo la volontà del giocatore…ma, come il caso-Sanchez insegna, è difficile immaginare qualcuno che si metta di traverso ad un trasferimento nella Liga. Le alternative a Tevez sarebbero tutte da inventare, ma difficilmente avrebbero le sembianze di Rodrigo Palacio (ultimamente apparso determinato a restare a Genova) o di Moussa Sow, per il quale si parla di una comproprietà con il solito Genoa ma che, nel caso, giocherebbe almeno una stagione sotto la Lanterna per valutare il suo impatto sulla Serie A.
Il centrocampista, poi. Tutte le strade portano a lui: Carlos Henrique Casimiro, meglio noto come Casemiro, talentino del San Paolo non ancora ventenne. L’Inter ha da tempo la preferenza del giocatore (che si è anche sbilanciato apertamente) ma stenta a trovare un accordo con il club, che non ha nessuna intenzione di facilitare una trattativa che lo porterebbe a perdere uno dei suoi giocatori migliori ad un prezzo ritenuto troppo basso. Sembra la classica situazione in cui si tira troppo la corda per risparmiare un paio di milioni, fino a quando non arriva il Barcellona di turno che in mezza giornata versa il dovuto e si porta a casa il giocatore, e in questo caso il rischio è anche maggiore a causa del Mondiale Under20 appena iniziato in Colombia che potrebbe essere una vetrina pericolosissima per il diciannovenne centrocampista del Brasile. Alcune alternative (a cui si potrebbe arrivare anche indipendentemente da Casemiro) sono già in piedi e due in particolare vedono l’ennesima operazione di mercato condotta a braccetto col Genoa: si tratta di Juraj Kucka e Moussa Sissoko che, come lo stesso Casemiro, potrebbero essere un mezzo per mettere nero su bianco una “pace” fra Inter e Genoa che rinsalderebbe definitivamente dei rapporti che avevano subito un raffreddamento circa un mese fa, in occasione della cessione di El Shaarawy al Milan. C’è poi l’agente di Fernando Gago che spinge per una soluzione nerazzurra che però non potrà di certo avverarsi grazie a uno scambio che comprenderebbe Maicon: una offerta del Real Madrid di 8 milioni più il centrocampista argentino per arrivare al Colosso è stata infatti rifiutata dall’Inter, che per Maicon vuole solo cash. Raffreddata la pista che portava a Banega, soprattutto a causa di alcuni feedback negativi relativi alla professionalità del ragazzo, non trova invece alcuna conferma la presunta offerta di 27 milioni rifiutata dal San Paolo per Lucas: probabilmente è stato solo l’ennesimo tentativo da parte del presidente brasiliano di complicare l’affare-Casemiro.
A meno di clamorosi imprevisti, in ogni caso, le trattative per i due ruoli in questione andranno per le lunghe e sicuramente non ci saranno particolari sviluppi nei prossimi giorni, quando la “copertura” della Supercoppa Italiana permetterà a Marco Branca di muoversi con più discrezione, com’è nel suo stile. Di certo, comunque, non ci sono clamorose rivoluzioni all’orizzonte e anche l’unico vero colpo ad effetto, quel Carlos Tevez che in queste ore sta facendo sognare più di un tifoso, potrebbe diventare una delle infinite trattative non concretizzate, che nascono nelle finestre di calciomercato e si spengono nel nulla, senza lasciare tracce.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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