Bauscia Cafè

Docce scozzesi: torna Benitez?

Siamo passati in poche ore da Leonardo che corteggia Kakà e vuol convincerlo a vestire di nerazzurro, a Leonardo che non ne può più e vuole andarsene a Parigi.
Siamo passati da uno che dice di sentirsi più che mai allenatore e di aver fatto una scelta di vita, rafforzato in questa decisione dalle sconfitte e dalle critiche incassate nel calcio più stressante del mondo, a uno che torna a fare il dirigente nel campionato meno stressante d’Europa.
Per me Leonardo fa una pessima figura.
Ma di Leonardo mi importa poco. È l’Inter che fa una pessima figura, è per il senso di provvisorietà, di improvvisazione che si respira.

Sarebbe il quarto allenatore in un anno… E tutti dopo aver vinto qualcosa.
Una grande società – anzi, la società campione del mondo – il 15 giugno non ha dubbi su chi sarà il suo allenatore (lo sa persino la disastrata Juve).
L’allenatore non può avere l’ultima parola sugli acquisti (Quaresma e il fantasma di Deco non li abbiamo dimenticati), ma non si può fare una decente campagna acquisti “contro” o senza il parere dell’allenatore.
So bene che molti interisti non amano Leonardo, oppure ne apprezzano l’aspetto umano ma non lo ritengono all’altezza come allenatore.
Anch’io ho manifestato qualche dubbio, soprattutto dopo la finale contro il Palermo, ma sinceramente non vedo chi possa dare più garanzie, oggi.
Bielsa? Non allena una squadra di club da 13 anni.
Capello? Certi autobus passano una volta, al massimo due: oggi sarebbe una scelta assurda, costosa e destinata al fallimento.
Villas Boas? Moratti non pagherà mai quella clausola rescissoria.
Zenga? Certo, è interista nel midollo, ma al Palermo ha fatto peggio di Delio Rossi e al Catania di Simeone.
Rossi o Simeone? Fatta la tara alla simpatia (ho chiamato Cholo il gatto maschio), davvero qualcuno pensa che saranno in grado di reggere alla “centrifuga-Inter” (definizione di Trapattoni), quella che deriva dalla combinazione “carattere di Moratti” + “assenza di una società” + “malevolenza dei media”?
A proposito di media: niente mi toglie dalla testa che la notizia sia filtrata da dentro l’Inter, per costringere Leonardo a dire parole inequivocabili.
Conclusione: per come le cose sono precipitate, se davvero Leonardo è stato dagli sceicchi e ha informato Moratti dell’eventualità di andarsene a Parigi, l’unica cosa certa – già oggi – è che non è più l’allenatore dell’Inter.
Ci divertiremo con il prossimo salto nel buio.
Riprendiamoci Benitez: a parte i modi aveva ragione su tutto.

Rudi

Rudi Ghedini, bolognese di provincia, interista dal gol sotto la pioggia di Jair al Benfica, di sinistra fin quando mi è parso ce ne fosse una.

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