Bauscia Cafè

Non mi sorprende, lo sai

"Guardiola è il mio erede"
ANCORA LORO – 3 finali negli ultimi 4 anni per il Manchester United, 2 negli ultimi 3 anni per il Barcellona, corredate dallo splendido precedente di Roma che vide trionfare i catalani: il dominio sul calcio europeo di questo inizio secolo è affar loro, inutile negarlo. Un dominio fatto di identità ben definite, di uno stile di gioco ben preciso, di un agonismo estremo, di una corsa infinita e una tecnica fuori dal comune: caratteristiche che marchiano a fuoco le due squadre, caratteristiche formate, definite e infine imposte dai due tecnici. Ferdinand e Vidic contro Messi, Xavi e Iniesta contro Giggs, Rooney contro Puyol. E poi loro, quelli che saranno i due veri protagonisti della notte di Wembley: Sir Alex Ferguson e Pep Guardiola. Passato e futuro che si incrociano in un presente di fuoco, per incoronare quella che sarà indiscutibilmente la squadra più forte d’Europa. Ci sarà tempo per scrivere di tutto e di più su una partita affascinante e dalle mille sfaccettature: prima di farlo, intanto, noi ci precipitiamo a prendere appunti, a prendere esempi, a capire come si fa: nonostante le polemiche i modelli da seguire, nel calcio del 2011, sono senz’altro loro. 
ANCORA NOI – Più passa il tempo e più l’aggettivo “incredibile” risulta inadeguato per l’Inter, tanto che la partita di Cesena potrebbe quasi essere archiviata come ordinaria amministrazione. Al di là delle incredibili motivazioni di questo gruppo che -contro il Cesena come contro la Lazio- sembrano sempre più essere l’unico motivo grazie al quale questa stagione si tiene a galla, la giornata di campionato inaugurata dalla doppietta di Pazzini ha dato comunque i primi verdetti. Grazie alla sconfitta dell’Udinese, precipitata a 10 punti, l’Inter ha infatti ottenuto matematicamente la qualificazione alla Champions League del prossimo anno. Manca un solo punto per avere la certezza di evitare i preliminari, ma ormai sembra più una formalità che altro. L’Inter parteciperà dunque alla Champions League per il decimo anno di fila (unica italiana nella storia) e vi parteciperà quasi certamente da testa di serie: solo la contemporanea qualificazione di Liverpool e Bayern Monaco unita alla vittoria dell’Europa League da parte del Porto, infatti, farebbe scivolare l’Inter in seconda fascia insieme al Milan. In realtà, mentre il Bayern Monaco sembra vicino alla qualificazione e il Porto di Villas Boas è ovviamente favorito per la conquista dell’Europa League, solo un miracolo potrebbe impedire al City di Roberto Mancini di conquistare in quattro partite i due punti necessari ad estromettere il Liverpool dalla massima competizione europea. Ricomincerà dalla Champions quindi l’Inter, ma questa è l’unica certezza sul futuro. Il prossimo passo sarà decidere il nome dell’allenatore, e l’eliminazione del Real Madrid di martedì sera ha dato il via alle danze: entro un mese, speriamo, sarà tutto definito. 
Libri da leggere
ANCORA LUI – Resosi conto dell’impossibilità di cambiare nome alla squadra, l’innominabile presidente degli Impreziositi prova a ripiegare sul tentativo di cambiare nome allo stadio. Che la conoscenza della matematica forse virtù rara dalle parti di Milanello lo sapevamo da tempo, ma che non fossero in grado neanche di contare fino a 30 è notizia sorprendente. Tocca a noi, dunque, l’ingrato compito non già di commentare i deliri di quest’uomo (non siamo pagati abbastanza per farlo), quanto come minimo di precisare che Santiago Bernabeu alla guida del Real Madrid vinse 29 titoli: 16 Ligas, 6 Coppe di Spagna, 6 Coppe dei Campioni e 1 Coppa Intercontinentale. Dopo il titolo di secondo (o giù di lì) club più titolato al mondo, comunque, al buon Silvio resta pur sempre l’onorevolissimo titolo di secondo presidente più vincente della storia. O giù di lì, aggiungeremmo ancora, perchè c’è sempre una fastidiosa vocina che nella nostra testa ci fa notare che dall’altra parte di Milano c’è chi sta vincendo ben più di lui, avendo iniziato più tardi l’avventura. Ma sorvoliamo, per carità cristiana. 
Quella stessa carità cristiana, però, che non ci impedisce di evidenziare come a Milanello il virus della grandeur si stia pericolosamente diffondendo a macchia d’olio, al punto che già fanno ridere i discorsi che si fanno sulla distanza tra Milan e Barcellona. Barcellona, capito? Per fortuna comunque il virus non ha superato i confini, e nel resto d’Europa sanno ancora come etichettare questi soggetti. Ridicoli.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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