Bauscia Cafè

Brescia-Inter 1-1

Quello di Brescia è stato un pareggio strano. Così lo ha definito Leonardo e personalmente non posso che essere d’accordo con il nostro mister. Si, perché in fondo la squadra ha giocato, tenendo in mano il match per diverso tempo e creando alcune nitide palle gol, purtroppo non sfruttate, che avrebbero potuto chiudere il discorso. Le convocazioni e relativa formazione iniziale sono la diretta conseguenza del prossimo impegno di martedì a Monaco: le assenze fanno optare per un 4-2-3-1 molto offensivo, nel tentativo di trovare subito il gol del vantaggio per poi gestire al meglio il resto dell’incontro. Strategia che da subito i frutti sperati, con alcune buone trame concretizzate dal gol di rapina di Eto’o su azione d’angolo. A questo punto il ritmo rallenta e il primo tempo scivola via tranquillo, senza pericoli, con l’unica eccezione di un tentativo di pallonetto di Caracciolo terminato alto. Inizia la ripresa e il Brescia sembra voler forzare, ma dopo un buon colpo di testa e una conclusione deviata in angolo del solito Caracciolo, è l’Inter a riprendere in mano il pallino del gioco. Sneijder con una gran conclusione dal limite coglie il palo, poi è il turno di Pandev che, dopo una bella azione, da distanza ravvicinata si fa parare il tiro da Arcari. Tocca quindi di nuovo a Sneijder esaltare l’estremo difensore avversario che, in qualche modo, riesce a bloccare a terra la botta a colpo sicuro dell’olandese. Nel frattempo Lucio, costretto a uscire per infortunio, viene rilevato da Cordoba, mentre Iachini inserisce Eder nel tentativo di impensierire la retroguardia nerazzurra. Il tempo stringe e il Brescia prova a forzare, ma gli attacchi producono solo alcune mischie in area, sbrogliate con un’po’ di affanno dai nostri. Nonostante ciò l’occasione migliore capita ancora a Pandev che, in contropiede,  a tu per tu con Arcari si fa respingere il tiro. Intanto Leo ridisegna la squadra, inserendo Karhja al posto di Pazzini e Materazzi al posto di Nagatomo. E quando ormai sembra fatta, a cinque minuti dalla fine su azione d’angolo, il Brescia trova il pari con Caracciolo, che di testa insacca sfruttando uno sciagurato assist involontario di Cordoba. A questo punto, nonostante la stanchezza e una squadra pensata più per difendersi che attaccare, i nostri si buttano in avanti in un disperato forcing finale, con l’unico risultato di prestare il fianco ai contropiedi delle rondinelle. Eder scatta verso la porta e, spalla a spalla con Cordoba, finisce giù: per Rocchi non ci sono dubbi, rigore e cartellino rosso per il colombiano. L’airone va sul dischetto per il match point, ma Julio Cesar, nell’ennesima risposta ai contestatori, dimostra tutta la sua bravura intercettando la conclusione. Finisce così 1-1.
Personalmente, pur rammaricandomi per l’occasione persa, non condivido le critiche a Leonardo sentite nel post partita, soprattuto relativamente ai cambi. Visti gli uomini in panchina, c’erano altre alternative? Forse si, ma considerando che il gol del pari è arrivato sugli sviluppi di un calcio d’angolo grazie ad un errore marchiano di Cordoba (subentrato per infortunio di Lucio e non per scelta tecnica), fare diversamente sarebbe servito a vincere la partita?
Sicuramente domani sera ci ritroveremo a 7 punti dalla vetta, con 9 partite da giocare. La situazione si fa difficile, ma ancora nulla è perduto. Come ho già detto tempo fa, da qui alla fine sarebbe stato impensabile vincerle tutte e un paio di passi falsi dovevano essere messi in preventivo. Sicuramente adesso i margini di errore si riducono e lo scontro diretto sarà, a maggior ragione, il crocevia per l’assegnazione del titolo.
Io ci credo ancora.

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