Bauscia Cafè

Età e centimetri

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La migliore Inter di questo avvio di stagione lascia due punti in casa della squadra più debole del girone: in estrema sintesi, vedo il bicchiere mezzo pieno.
La mia opinione è che questa Inter abbia fatto un passo avanti, rispetto a Bologna e Udinese, confermando limiti congiunturali (provvisori) e strutturali (insolubili fino al mercato di gennaio). I primi hanno a che fare con il 4-2-3-1 del triplete, impraticabile con Milito e Pandev (e Maicon) in condizioni pietose. I secondi li sintetizzo in un dato: ogni volta che l’Inter conquista un calcio d’angolo, gli altri possono costruire un pericolo in contropiede. Se qualcuno avesse tenuto la contabilità dei colpi di testa, ieri sera, sarebbe arrivato a un dato tragico: il 90% era olandese (più quello di Milito nella porta sbagliata). E questo nonostante Lucio e Samuel, tutt’altro che scarsi in questo “fondamentale”; infatti sui calci d’angolo vanno in attacco, e appena gli avversari – puntualmente, inesorabilmente – respingono fuori area, comincia la loro corsa a ritroso, con la lingua fuori, per riconquistare la postazione difensiva. Il calcio di punizione di Janssen (magnifico) nasce da un fallo al limite dell’area, originato da uno sbilanciamento offensivo; cinque minuti dopo, altro fallo identico, tre metri più lontano, e stavolta Julio Cesar è riuscito a evitare il gol con una grande parata. Se non sei il Barcellona – e l’Inter non è il Barcellona, non ha i piedi del Barca, checché ne dicano certi tifosi – non puoi permetterti una Banda Bassotti. Fra Sneijder e Cambiasso, Eto’o e Pandev (o Coutinho), Maicon e Zanetti, è chiaro che di testa non la prenderai mai. E siccome un terzo dei gol nascono da calci piazzati, l’Inter non segnerà mai, se non con una bordata dal limite dell’area.
So che apparirà provocatorio, ma io andrei dalla Juve – che non vede l’ora di liberarsene – e a gennaio metterei sotto contratto Iaquinta, uno che sa fare a spallate, aiutare il centrocampo e muoversi bene nel tridente. Il Werder ha recuperato due gol al Tottenham, e il girone ricomincia daccapo. Ma bisogna pregare perché Thiago Motta rientri al più presto, perché Stankovic possa dare il cambio a Cambiasso e Mariga (che verrà squalificato con la prova-tv), perché Santon possa offrire un po’ di corsa sulle fasce. Quanto a Milito, sta pagando a caro prezzo la frase infelice pronunciata a caldo, dopo il trionfo di Madrid.
Per fortuna c’è questo Eto’o delle meraviglie, a mantenerci in linea di galleggiamento.

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Rudi

Rudi Ghedini, bolognese di provincia, interista dal gol sotto la pioggia di Jair al Benfica, di sinistra fin quando mi è parso ce ne fosse una.

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