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Le basi per il futuro

Nell’ufficio dei miei assistenti c’è una foto della squadra di quando siamo arrivati qui ad Appiano e ieri stavo mettendo una croce su ogni persona che non lavora più con noi: 14 giocatori sono andati via, un preparatore ora è alla Juventus, un altro preparatore porta avanti la sua attività all’estero, un assistente lavora da primo allenatore in Portogallo. La squadra è completamente diversa e noi siamo felici ed orgogliosi del fatto che la squadra stia continuando a vincere e cercando di fare meglio nonostante questi cambiamenti. Abbiamo costruito, costruito tanto.
Sicuramente avremo un futuro migliore: quando sono arrivato nella squadra c’erano tanti giocatori che erano alla fine della loro carriera, adesso ci sono tanti giovani sui quali costruire il futuro.
(Josè Mourinho, 19 febbraio 2010, conferenza pre-Sampdoria)

Già, perché il leitmotiv del momento è “l’Inter è una squadra vecchia, ha ormai fatto il suo tempo”. E i riferimenti si sprecano: Zanetti su tutti, ovviamente, ma anche Samuel, Lucio e Milito: tutti ultratrentenni. E’ un’analisi corretta, reale, o è solo una mera speranza di chi non sa più a cosa attaccarsi? Vediamo.
Julio Cesar ha 31 anni, è vero, ma è vero anche che è un portiere e quindi ha una carriera potenzialmente molto più lunga degli altri giocatori. Diciamo che, realisticamente, ha almeno altri 3-4 anni ad altissimi livelli davanti.
La difesa presenta effettivamente il problema dell’età, soprattutto nei centrali: Samuel (32), Lucio (32), Chivu (30), Cordoba (34) e Materazzi (37) non dureranno in eterno, e se per le riserve si sta già lavorando si deve iniziare a pensare a titolari per l’immediato futuro: non la prossima stagione, ma la successiva sì. Sugli esterni ci sono le incognite Maicon (29 -resta o non resta?) e Santon (19, ma qual è la sua dimensione?), oltre al solito Zanetti che non sarà certamente eterno: qui bisognerebbe intervenire immediatamente.
Capitolo centrocampo: Stankovic 32, Cambiasso 30. Poi Thiago Motta (28), Sneijder (26), Muntari (26) e Mariga (23). Scusate, dov’è l’età avanzata?
Infine l’attacco: Milito 31, vero. Però dietro di lui ci sono Eto’o (29), Pandev (27) e soprattutto Balotelli (20), oltre alla super-incognita Arnautovic (21). Anche qui problemi di età non se ne vedono.
Soprattutto, quando si muove questa obiezione, si finge di non ricordare che il ciclo vincente di questa squadra è iniziato con Materazzi e Cordoba titolari e Grosso a sinistra. Si finge di non ricordare che questa era la squadra di Vieira e Dacourt, di Figo e Solari, di Crespo e Cruz: una squadra che ha saputo rinnovarsi, salutando con rispetto chi aveva dato tutto e accogliendo con gioia chi l’ha guidata a nuove vittorie. Una squadra affidata ad uomini di mercato competenti e capaci, sempre in grado di capire dove intervenire e come farlo nel migliore dei modi.
E quindi, alla fine dei conti, abbiamo risposto alla prima domanda: obiezione sensata o unica speranza?
Rassegnatevi, rosiconi.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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