Bauscia Cafè

Guardia alta

Qualche considerazione in vista di Udinese-Inter. Perchè non è una partita come le altre.


Luca Caldirola: pronto al debutto?
Luca Caldirola: debutto?
Silenzio – Continua, anche se non ufficialmente, il silenzio stampa “italiano” iniziato subito dopo il furto con scasso per il quale Tagliavento resta denunciato a piede libero: approfittando della squalifica di Mourinho, che quando non può sedere in panchina non va giustamente neanche in sala stampa, la società annulla la classica conferenza stampa del prepartita. Tutti si aspettavano Beppe Baresi e si sono ritrovati al suo posto soltanto uno scarno comunicato. Abbassare i toni o inondare l’ambiente di un assordante silenzio? Il popolo nerazzurro non dimentica i recenti fatti, la società nemmeno: l’interpretazione giusta è la seconda.
Uniti sul campo – Ivan Cordoba, Walter Samuel, Sulley Muntari, Esteban Cambiasso: tutti convocati. Il messaggio è chiaro: la squadra è unita, compatta, decisa ad andare avanti per la propria strada e a continuare a incanalare sul versante agonistico la rabbia che monta nel vedere certe situazioni fuori dal campo. Si va a Udine tutti e 24 (ma come? non  avevamo una rosa di 638 giocatori?) più Luca Caldirola e Giulio Donati, per aggiungere la forza del gruppo a quella dei singoli. Per combattere insieme, come al solito.

Materazzi e Donati: chi in campo oggi?
Materazzi e Donati: chi in campo oggi?
La formazione – In questa situazione la convocazione di Materazzi non è evidentemente indicativa dello stato di salute del nostro 23 e nulla ci dice sulle effettive possibilità di vederlo in campo. Al contrario di Santon però, anche lui tra i convocati, probabilmente a Matrix verrà chiesto l’ennesimo sacrificio di un recupero-lampo per tappare la falla aperta dalle squalifiche. Straordinari per Lucio dopo la prestazione-monstre in Champions e porte chiuse per il debutto di Caldirola o Donati quindi, almeno dal primo minuto. E a meno che Zanetti non tornerà a centrocampo lasciando il posto sulla sinistra proprio a Giulio Donati. La soluzione però sembra improbabile: Zanetti dovrebbe restare dietro e neanche Deki dovrebbe prendere fiato a centrocampo, dove farà da balia al debuttante (dal primo minuto) MacDonald Mariga. Confermato Thiago Motta, confermatissimo Sneijder, a partita in corso ci dovrebbero essere minuti per Quaresma o Krhin. In avanti il ballottaggio dovrebbe essere fra Balotelli e Milito, visto che il Mou sembra orientato a provare la strada del campo per arrivare al recupero di Eto’o.
I postumi della Champions – Ieri, Chelsea-ManCity è terminata con un 2-4 ben più rotondo di quanto dicano i numeri. Questo dal punto di vista strettamente tecnico è l’unico pericolo che ci troveremo ad affrontare oggi pomeriggio: un calo conseguente non solo alla sfida di mercoledì ma anche all’enorme dispendio di energie di sabato scorso. Bisogna scendere in campo concentrati e cercare di indirizzare la partita sin dal primo minuto per non subire il ritorno, con il passare del tempo, dell’Udinese e di “motorini” come Sanchez, Di Natale e Inler
Il vento recente – A seguito della partita con la Sampdoria e delle brillanti prestazione degli arbitri a Bari e Firenze, in settimana si è scatenato un finimondo. Alle nostre orecchie sono arrivate addirittura voci circa ingenti capitali “investiti” dalla mafia albanese in un giro di scommesse sulla Serie A. Baggianate. Ma anche no: quello che è successo nell’ultimo mese è allarmante, e la splendida prestazione in Champions non deve farcelo dimenticare. Non dobbiamo dimenticare quello che abbiamo visto fischiare a Tagliavento, nè la serie di eventi precedente e successiva a quei fischi. E dobbiamo stare con gli occhi aperti. L’impressione è che il pubblico italiano – e non solo gli interisti – sia rimasto scottato da calciopoli e guardi tutto con una certa diffidenza: da più parti si sono infatti alzati dubbi sulla regolarità del torneo e discorsi che vanno ben al di là del “favore al Milan perchè vogliono farli vincere”. L’appassionato medio è ora più sveglio, meno propenso a farsi prendere in giro. Da questo, scaturiscono due correnti di pensiero:
l’interista che sta per morire: morire insieme a tutti gli altri, ovvio. La fine del mondo è vicina, è tutto deciso, e gli arbitri ci porteranno a perdere lo scudetto con decisioni sempre più assurde, sempre più scandalose e sempre nella stessa direzione, in un vortice di vergogna senza fine. Lo scudetto è già di fatto assegnato al Milan e non ci sono speranze neppure per un’armata come la nostra. Prepariamoci a subire un altro scippo a Udine.
il complottista ad ampio respiro. Figura nuova nel campionario del tifo italiano e, ad opinione di chi scrive, diretta discendente di calciopoli. Questo appassionato vede tutti coinvolti in un enorme calderone, un “chiagn’e fotti” formato gigante nel quale, a turno, ognuno ha i suoi vantaggi e nel quale, soprattutto, si sa già il vincitore finale. Lo scenario dice Inter, con un distacco minimo sul Milan e il conseguente allontanamento di Mourinho “spina nel fianco” di un sistema di cui fa parte fino al collo la stessa Inter. In quest’ottica, previsto in arrivo da Udine un favore arbitrale nel caso la partita dovesse mettersi male.
Noi, annoiati e disillusi, preferiamo più modestamente scegliere una terza via: nessun complotto. Diciamo, per il momento, una imbarazzante e preoccupante serie di errori. Diciamo che da Udine ci aspettiamo un arbitraggio equo e onesto. Diciamolo e urliamolo pure, anche se in fondo pensiamo tutt’altro e a questo crediamo poco. Per il momento stiamo così: aspettando ulteriori evidenze, ulteriori verifiche, ulteriori conferme.
Ci sediamo sulla riva del fiume e aspettiamo di vedere che succede.
E se qualcuno che a questo campionato ci crede veramente ci chiedesse che cosa ci aspettiamo dalla partita, la risposta sarebbe ovvia: i 3 punti. Mancano da troppo tempo, contano solo quelli.
Per ora.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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