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Inter-Cagliari e il febbraio nerazzurro

Oggi il Cagliari, mercoledì a Parma, poi a Napoli, quindi in casa con la Sampdoria, dopo di che a San Siro arriverà il Chelsea e il mese nerazzurro si chiuderà a Udine.

Deki binocolo

Per continuare a fare il binocolo, nelle quattro partite di campionato che precedono la Champions, bisognerebbe raccogliere 8-9 punti, e non sarà facile perché si tratta di una serie di squadre che corrono, affollano il centrocampo, sanno giocare al calcio.
Al Cagliari mancheranno due degli uomini migliori – Marchetti e Cossu – ma la squadra di Allegri ha una precisa fisionomia, e ha già dimostrato di saperci mettere in difficoltà:
– un anno fa, a San Siro, poteva vincere, e il pareggio di Ibra arrivò dopo una faticosa rimonta;
– al ritorno – la settimana dopo la conquista dello scudetto – fu il Cagliari a rimontare e vincere;
– a settembre, nella partita di andata, il Cagliari segnò e dominò nel primo tempo, sprecò un paio di occasioni per il 2-0 prima di farsi infilare da una doppietta di Milito nei primi minuti della ripresa (vittoria fortunosa, comunque).
L’Inter mi sembra in crescita dal punto di vista dinamico.
Immagino sia cambiata la preparazione, per arrivare alla Champions con più freschezza e reattività. E poi stanno rientrando gli infortunati, sperando di non pagare altri prezzi almeno nel reparto di centrocampo.
Credo che oggi si vedranno un po’ di gol, perché Agazzi fa il suo esordio in Serie A, e Mourinho ruoterà tutti e 4 gli attaccanti, compresi Eto’o e Balotelli. Ma senza Sneijder, sappiamo che è un’altra Inter.
Dovessi indicare un pericolo, direi Lazzari, centrocampista offensivo dotato di un bel tiro.

Rudi

Rudi Ghedini, bolognese di provincia, interista dal gol sotto la pioggia di Jair al Benfica, di sinistra fin quando mi è parso ce ne fosse una.

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