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Giudichiamo noi: Bari-Inter

Due calci di rigore in 4 minuti contro la capolista e tre in una sola partita bastano a riempire la nostra rubrica (quasi) settimanale e a sgombrare il campo da equivoci e da richiami allo “scandalo”. Qui trovate il regolamento del gioco del calcio corredato dalle decisioni ufficiali FIGC e dalla guida pratica AIA, per tutti i riferimenti.

Roberto Rosetti, della sezione di Torino
Roberto Rosetti, della sezione di Torino
Al minuto 60 Meggiorini va a prendere un lancio in profondità di Gazzi e prova immediatamente il tiro: interviene Samuel in scivolata e intercetta la palla con il braccio destro. Secondo la regola 12 per concedere un calcio di rigore per fallo di mano non contano i requisiti di negligenza, imprudenza e vigoria sproporzionata, ma solo la volontarietà del fallo stesso. Volontarietà che, secondo la stessa regola, si riscontra principalmente nel movimento della mano in direzione del pallone (piuttosto che del pallone in direzione della mano) e nella distanza tra giocatore e pallone (pagina 124). Nel punto 4 della Guida Pratica AIA, inoltre, si specifica ulteriormente che l’arbitro per stabilire la volontarietà deve valutare se il calciatore allarga, alza, muove o, comunque, tiene le mani o le braccia con l’intenzione di costituire maggior ostacolo alla traiettoria del pallone. Non deve però essere considerato intenzionale il gesto […] se, per naturale effetto del movimento corporeo, un calciatore tiene le braccia distaccate dal busto ed il pallone vi urta contro, oppure se per effetto della distanza ravvicinata il calciatore non ha potuto evitare il contatto tra le braccia ed il pallone. Tutto sta, quindi, nel valutare la posizione del braccio destro di Samuel come “naturale effetto del movimento corporeo” o no. Ovvio che in un intervento in scivolata non si possono tenere le braccia attaccate al corpo, altrettanto ovvio che quella di Samuel, eccessivamente protesa verso l’altro, sembra in una posizione completamente innaturale. L’evidenza e la spettacolarità dell’intervento, aggiunti a questo, portano Rosetti a fischiare giustamente il calcio di rigore. Giusto anche il cartellino giallo e non il rosso perchè l’argentino non impedisce la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete: il cartellino rosso in questi casi, infatti, non è dovuto per il fallo di mano ma solo per l’intervento inaccettabile e sleale che ha impedito la segnatura di una rete alla squadra avversaria.
Tre minuti più tardi è il turno di Lucio che, saltato secco sulla sinistra da Parisi, interviene in scivolata da dietro cercando, naturalmente, di arrivare sul pallone. L’intervento, pericolosissimo a termini di regolamento, non va a buon fine: il brasiliano non arriva sulla palla e finisce per tirare giù Parisi, colpendolo di lato. Lucio quindi effettua un “tackle” su Parisi (ovvero nell’intento di sottrarre il possesso del pallone all’avversario che lo sta giocando, anziché intervenire sul pallone, interviene sull’avversario stesso) agendo con imprudenza, cioè con totale noncuranza del pericolo o delle conseguenze per l’avversario, senza comunque impedire una rete o una evidente opportunità di segnare: calcio di rigore e cartellino giallo anche qui, senza dubbio.
Sorvolando sulle recriminazioni per un fuorigioco di Milito sul gol del 2-1, clamorosamente passivo, arriviamo quindi al minuto 72: palla in profondità di Sneijder per Pandev che, a tu per tu con Gillet, subisce l’intervento in scivolata da dietro di Bonucci. Visto quanto appena detto, l’episodio è di facilissima interpretazione: l’intervento del numero 19 barese, infatti, è praticamente identico a quello di Lucio su Parisi. Bonucci tenta di prendere il pallone ma non ci arriva e finisce col travolgere Pandev: tackle con imprudenza, quindi calcio di rigore e cartellino giallo. C’è da dire, però, che il regolamento individua una “evidente opportunità di segnare una rete” dalle seguenti caratteristiche (pagina 134): la distanza tra il punto in cui è stata commessa l’infrazione e la porta; la probabilità (per l’attaccante, ndr) di mantenere o entrare in possesso del pallone; la direzione dello sviluppo dell’azione di gioco; la posizione ed il numero dei difensori (fra l’attaccante e la porta, ndr). E’ evidente, quindi, che mentre per Parisi vale la semplice imprudenza, nel caso in questione Bonucci interrompe una evidente opportunità di segnare visto che Pandev è a tu per tu con Gillet, per altro già a terra ingannato dal movimento del macedone. Il cartellino stavolta dovrebbe quindi essere rosso, a 20′ dalla fine della partita. E’ questo l’unico grave errore di Rosetti nel match.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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