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Inter-Siena: svangarla così…

…ha un sapore stupendo. Certo, ti diventano bianchi i capelli troppo presto, a lungo andare, ma è un sacrificio ampiamente giustificato.
Inter-Siena, SamuelSoprattutto perchè mentre Samuel esulta togliendosi la maglietta per il suo primo gol da centravanti aggiunto, e non da difensore su corner o punizioni, tra un delirio e l’altro uno guarda il cronometro, vede che è comunque finita, e nei trenta secondi successivi può già immaginare le rosicate di molti, che riverseranno la loro bile nelle mail e nei commenti da semianalfabeti a trasmissioni locali e siti sportivi.
Sarebbe bello, per una volta, non vedere nemmeno UNO tra i tifosi interisti, rompere le palle su questa partita… ma oltre alle prostitute intellettuali, è da tempo che conosciamo pure i loro clienti, ovvero chi se ne beve le balle ed i ragionamenti della minchia. E quindi li lasciamo nel loro brodo a prendersela con Mourinho, con la Società, coi giocatori… pur ammettendo che il secondo tempo non è stato, per 43 minuti, un grande spettacolo (eufemismo), per come la vedo io anche solo il finale ne valeva la pena, senza dimenticare le azioni del primo tempo che con un po’ di maggiore cinismo avrebbero instradato meglio la gara.
La gara appunto… quando hai solo 12 giocatori “con esperienza” a disposizione, più il secondo portiere, più Arnautovic che ha esordito giocando pochi minuti a Verona mercoledì, e 4 primavera, la formazione diventa pressochè obbligata, ed infatti si è vista quella anticipata nel precedente post… è forse una colpa di Mourinho? spero bene che nessuno sia così malato di mente da pensarlo.
Non ha funzionato al meglio però la disposizione in campo, soprattutto a centrocampo in quanto nè Quaresma nè Pandev, a causa della lunga inattività, non si inserivano nè ripiegavano con le giuste tempistiche, facendoci soffrire spesso la superiorità numerica dei Senesi. Al primo, bellissimo, gol di Maccarone però la sensazione era più di sorpresa che altro, ancora non immaginavo la sofferenza che ci aspettava…
Lancio di Sneij perfetto, il Principe aggancia con eleganza, ne fa secco uno e poi scarica alla sinistra di Curci, poi la seconda perla di Sneij, la prima su punizione: dedica sentita a Chivu, una di quelle cose “da squadra”, e pensavo che tutto si fosse sistemato (anche perchè prima della punizione c’erano state comunque altre due occasioni abbastanza limpide, una sui piedi di Pandev, un’altra prima ancora sui piedi di Motta, che inspiegabilmente anzichè tirare la passa a Milito in evidente fuorigioco).
Macchè, palla al centro-via, e con una serie di buchi della nostra difesa, questi trovano il pareggio con tale Lapo Ekdal, non a caso gobbo, per la gioia di tre suoi connazionali (forse parenti?) elegantissimi che iniziano a fare foto con una specie di cannone dalla balaustra. Iniziano le perdite di tempo sistematiche, in particolar modo da parte di Rosi e Curci, la scuola Roma che non tradisce mai, da questo punto di vista, e mestamente finisce il primo tempo.
Alla ripresa, il cambio che ti aspetti, cioè Samuel per Quaresma, per dare più sostanza al centrocampo spostando Zanetti, e quello che NON si aspettava nessuno, cioè fuori Deki per un infortunio nel tunnel (alla faccia di chi dice che abbiamo solo culo, verrebbe da dire) e dentro Arnautovic.
I cambi hanno un senso, la scelta di mettere Samuel terzino lasciando Cordoba in mezzo, a sollecitare le mie coronarie insieme a Lucio, molto meno: ogni volta che su quella fascia partiva Reginaldo, c’era da soffrire, non a caso il gol del 2-3 nasce in questo modo.
Fuori Motta, dentro Stevanovic, e lì ho riposto le mie ultime speranze in qualche giocata da Campione di Wesley o di Milito, perchè sinceramente non si vedeva più alcuno schema in campo, però qualcosa l’hanno tentata, soprattutto il trio Arnautovic-Pandev-Stevanovic, con scarso esito e purtroppo una scarsa propensione anche a rientrare… due su tre devono crescere, e l’altro deve solo riprendere la forma migliore, quindi nessuna bocciatura comunque.
Ma sto divagando: si arriva al minuto 43′, checchè ne dica l’abbacchiato Malesani, il fallo c’è, poi noi a batterle abbiamo uno dei migliori europei in materia, e San Siro esplode. Luis affianco a me inizia ad urlare “e andiamo a vincerla”, io guardo quelli che se ne stavano già andando ritornare sui loro passi, e penso che forse un “Inter-Sampdoria” o “Inter-Roma” dal vivo finalmente è toccato pure a me… altra punizione, quelli del Siena sono evidentemente nervosi, spostano di continuo la palla a Wesley, ma 3 su 3 sarebbe stato troppo anche per lui.
4 minuti di recupero sembrano davvero pochini, viste le continue sceneggiate a cui già ho accennato, ma ci bastano. Faccio appena in tempo a rendermi conto che Stevanovic, centrocampista offensivo, è il nostro terzo terzino sinistro di giornata, che Samuel è stato spostato alla Materazzi, ed inizia l’azione più bella della partita.
No, non ho fatto colazione a base di grappa o cannoni, per me l’azione che completa la nostra rimonta è davvero la più bella di tutto il match, Lucio-Arnautovic-Milito-Pandev-Samuel. Tutto di prima. Tutto perfetto.
DELIRIO.
Gli ultimi secondi sono seguiti dalla balaustra, con la panchina del Siena a cui rode tutto, per aver perso così tre punti pesantissimi, per la loro classifica, e qui c’è un episodio da segnalare: il signor Reginaldo (a proposito, grazie Malesani per averlo tolto, visti i pericoli che partivano dalle sue parti…) è tra i più nervosetti, diciamo che mal sopporta le nostre esultanze lì dietro (condite da diversi riferimenti alla Canalis, va detto)… non trova di meglio da fare che girarsi e farci un gesto poco carino, avete presente quello con le due braccia a scendere, a fare una specie di “V” verso e parti basse? ecco, quello.
Sarebbe equo che venisse segnalato pure questo, al signor Tosel, che se Mario deve pagare certe cifre per tre secondi di applausi, lo show dell’ex mister Canalis vale un po’ di più direi. Anche perchè in mano, avevo l’ombrello di Luis, e se io sono una personcina a modo, magari qualcun altro al posto mio poteva perdere il lume della ragione e tirarglielo…
Un altro spettacolare da vedere è Rosi, che da solo ha fatto entrare i barellieri 3 volte. Sulle ginocchia, totalmente sconfortato. Come si merita.
Partite come questa, comunque, danno una carica che va ben oltre il gioco espresso, o i tre punti. Sono vittorie del gruppo, prima ancora che dei singoli campioni autori delle giocate, della voglia di sacrificarsi, della capacità di adattarsi in posizioni diverse dalle abituali. Come nel 2007-2008 (ma speriamo che si arrivi un po’ più sereni alla meta, con meno infortunati soprattutto).
E sono vittorie, infine, da Pazza Inter.

Mr Sarasa

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