Bauscia Cafè

La sfida delle sfide: 3 punti che valgono…3 punti

Facchetti
C'era una volta...
C’era una volta Juventus-Inter. Una storia che inizia il 28 novembre 1909, quando Engler mette alle spalle di Pennano il pallone dell’1-0 definitivo in quell’Inter-Juve ricordata negli annali come la nostra prima vittoria in campionato. La prima di una lunga serie. Inter-Juve è una storia che inizia esattamente 100 anni fa e si spalma nel corso del tempo ammantando di sè tutta la Serie A, tutto il calcio italiano, tutta la nazione. Inter-Juventus le ha viste davvero tutte: da Meazza ad Herrera, da Sivori a Platini, da Matthaus a Zidane, da Ibrahimovic a Ibrahimovic. Una storia che, a volerla raccontare tutta, non basterebbe un blog intero: non solo per le epiche sfide sul campo, ma anche per il contorno, per le polemiche, per la rivalità storica -e unica in Italia- fra le due squadre. Inter-Juve è fatta anche di questo: di polemiche. Polemiche che iniziano il 16 aprile 1961 con una partita sospesa che verrà ripetuta mesi dopo, con Herrera indignato che manda in campo i ragazzini, con Moratti imbufalito che pianifica sulla carta la nascita di un dream team solo per farla pagare ai gobbi. Polemiche che da quel giorno sono costanti, continue, infinite. Polemiche che in un altro giorno di aprile, il 26 del 1998, esplodono ancora una volta nel famoso caso Ronaldo-Iuliano. Polemiche che non si placano mai, polemiche che invadono anche Calciopoli facendola diventare, di nuovo, un’altra Inter-Juve.
Nel 1961 in seguito a quell’affronto portato dalla Juve a tutto il calcio italiano nasce la Grande Inter di Moratti padre, nel 2006 in seguito ad un altro -l’ennesimo- affronto portato dalla Juve al calcio italiano nasce un’altra grande Inter, quella di Moratti figlio. In mezzo tante polemiche, ma soprattutto tante sfide particolari, significative, tante partite nelle quali si guardavano negli occhi e si affrontavano due squadre che a modo loro si rispettavano, che scendevano in campo sapendo di dover dare il 100% e di doversi giocare tutto, che si dannavano l’anima come se giocassero un derby. Perchè era Inter-Juventus. Perchè la classifica non contava, la condizione non contava, gli obiettivi non contavano. Contava solo vincere.
Il Lippi Bis
...e ora non c'è più
Oggi Inter-Juventus non è niente di tutto questo. Oggi Inter-Juventus è una sfida fra due squadre che sembrano non ritrovarsi a fondo nei loro nuovi panni: una onesta squadra da piazzamento che invece straparla di scudetto e, fra asterischi e apicoltura, vive ai limiti della legalità da una parte, una grande squadra in parte incompiuta e incapace di rendersi realmente conto della sua grandezza dall’altra. Inter-Juventus, sostanzialmente, non è più una lotta tra pari. Inter-Juventus è diventata una sfida importantissima, da vincere a tutti i costi, di quelle che danno un senso a una stagione…per una sola delle contendenti. L’altra ha da pensare ad altro. Ha uno scudetto da vincere, ha un cammino in Coppa da portare avanti, ha un vantaggio rassicurante in campionato da non disperdere.
Ecco, Juventus-Inter è una sfida tra due squadre che hanno 8 punti in classifica a separarle ma che, nonostante questo, sono prima e terza in classifica. Juventus-Inter è il più inutile degli scontri diretti. Juventus-Inter è una partita da affrontare e da vincere, per portare a casa i 3 punti e mantenere inalterato il vantaggio sulla seconda.
Come Inter-Fiorentina la settimana scorsa. Come Bologna-Inter due settimane fa.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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