Bauscia Cafè

Mancanza di stimoli

Alberto GilardinoInter-Fiorentina è una partita pericolosa. Che la Fiorentina sia uno degli avversari più temibili della Serie A non lo scopriamo certo oggi: da anni ormai stabilmente nei primi quattro posti, sta vivendo in questi giorni i suoi momenti di gloria derivanti dalla qualificazione agli ottavi di Champions con un turno di anticipo. Le vittorie contro Liverpool e Lione hanno dato ai viola una nuova consapevolezza nei propri mezzi, portandoli forse a compiere quel salto di qualità atteso da anni. C’è il tridente Vargas-Gilardino-Marchionni – improbabile, a pensarci la scorsa estate – che sta facendo benissimo, c’è il rientro del gioiellino Jovetic che dopo un anno di ambientamento sta iniziando finalmente a far capire perchè il suo nome era sul taccuino degli osservatori di mezza Europa ormai da anni, c’è Claudio Cesare Prandelli – da molti considerato uno dei favoriti per la panchina nerazzurra in un futuro remoto – che a Milano non ha mai vinto e che vuole sfruttare questa onda lunga per sfatare il suo personalissimo tabù. E dall’altra parte ci siamo noi.
Ed è da qui che vengono i pericoli maggiori, a mio modo di vedere. Dall’altra parte ci siamo noi, chiusi in mezzo fra Barcellona e Juventus. Ci siamo noi, ancora frastornati per la sconfitta in Champions League e nella testa mille calcoli sul Rubin Kazan, sui risultati possibili, su un modo per passare il turno. Ci siamo noi, tutti presi dai cori subumani usciti a Bordeaux dalla bocca di alcuni esseri di bianconero vestiti. Che poi è solo un modo per avvicinarsi alla sfida con la Juve della settimana prossima, niente di più. Ci siamo noi, che ci ritroviamo questa partita in mezzo a un tris di date – 5, 8, 9 dicembre, come ricorda Taribo nel suo blog – che per forza di cose segneranno questa prima parte di stagione. Sperando che segnino solo questa, senza conseguenze nefaste sul seguito.
E allora pensare alla Fiorentina, trovare spazio anche per lei, diventa un impegno mica da ridere. Eppure non è una sfida da poco: ci sono i 3 punti in palio, tanto per cominciare, e già questo dovrebbe farci scattare sull’attenti: con la Juve impegnata a Cagliari, è fondamentale congelare il distacco in vista dello scontro diretto. Ecco, di nuovo: anche i tre punti di domani sono in funzione dello scontro diretto. C’è l’imbattibilità casalinga di Mourinho da preservare. Soprattutto, c’è da vedere quale sarà la risposta della squadra alla opaca prova di Barcellona: i ragazzi mostreranno una prova di orgoglio o saranno ancora storditi dalla lezione di calcio subita martedì?
Tre punti si recuperano, il campionato è lungo…tutto vero, tutti discorsi già fatti. Ma non è questo il momento di perdere punti. Non è questo il momento di far gonfiare il petto a una Juve sull’evidente orlo di una crisi di nervi. Al contrario, è il momento di piazzare un colpo importante. Di fiaccare il morale dei gobbi e di fargli capire definitivamente chi è che comanda. Di costringerli a guardare la testa della classifica, lunedì prossimo, e pensare “va bene…se ne parla l’anno prossimo”.
Ben venga la Fiorentina, allora: noi siamo pronti.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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