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Un brivido corre lungo le Ramblas: stasera c'è l'Inter

Barcellona-Inter è la sfida clou di questo martedì di Champions. Barcellona-Inter è lo scontro tra chi è già grande e chi vuole diventarlo. Barcellona-Inter è l’asse più clamoroso del calciomercato appena concluso. Barcellona-Inter è il più anomalo dei big match.
Camp Nou
Barcellona-Inter è una partita strana, oggettivamente. Una partita che se ci pensi ad agosto te la immagini come quella nella quale si deciderà la capoclassifica del gruppo, se ci pensi a settembre ti ritrovi davanti a un Davide contro Golia, se ci pensi ad ottobre la vedi come una delle tante affascinanti sfide che la Champions propone, e invece….
E invece te la ritrovi davanti a novembre e capisci che Barcellona-Inter non è niente di tutto questo. Barcellona-Inter, a novembre, è diventata la partita alla quale l’Inter si avvicina con fiducia: con la coscienza di dover dimostrare tanto e la tranquillità di non essere costretta a farlo, con Josè Mourinho che per la prima volta vede chiaramente la sua impronta a Milano, con i tre punti che possono arrivare ma anche no. Se arrivano tanto meglio anche se non sarebbero comunque decisivi, se non arrivano pazienza perchè chi vuole andare avanti in Champions deve essere necessariamente in grado di battere il Kazan in casa. E’ la consapevolezza ad essere diversa in quest’Inter che va a Barcellona convinta di poter raggiungere l’unica cosa veramente importante: una grande prestazione, vera, sicura. Una prestazione che faccia girare l’Europa verso il Camp Nou e le spieghi chiaramente che sì, quest’anno per la Champions dovete stare attenti anche a noi. Tre punti o non tre punti.
Poi ti giri verso Barcellona, e trovi ciò che ti aspetteresti di vedere ai piedi della Madonnina. Dichiarazioni di guerra, ansia, pretattica, un velo di timore. “Stasera sarà una finale“, dice Puyol. “Con l’Inter la partita della vita“, ribatte Guardiola. “Dobbiamo vincere“, gli fa eco Ibrahimovic. “Lasciate stare il clasico, prima c’è l’Inter“, chiosa Laporta. Timore. Quasi paura ti verrebbe da dire, se non fosse che dall’altra parte c’è il Barcellona. Paura nel vedere l’eliminazione così vicina, timore al pensiero che una delle ultime carte che hai a disposizione te la devi giocare proprio contro l’Inter. E d’accordo: sei il Barcellona, giochi in casa, e Xavi, e Iniesta, e Ibrahimovic, e Messi…ma diavolo, dall’altra parte c’è l’Inter: come fai a stare tranquillo? Dove andrai stavolta a pescare tutta la sicurezza che mostri di solito? Niente chiacchiere, pensa solo al campo. Stasera c’è l’Inter, e devi essere maledettamente forte per portarti a casa i tre punti.
Mourinho pallaTorni a rivolgere lo sguardo a Milano. Tranquillo, quasi rilassato. Ti rendi conto che Barcellona-Inter è la partita delle attese rovesciate: noi come loro, loro come noi. Vedi il putiferio che si sta scatenando di là e capisci che un piccolo obiettivo è già stato raggiunto. Capisci che un piccolo segnale è partito da Kiev e ha fatto il giro d’Europa. Capisci che la strada è quella giusta, e a te non resta che percorrerla.
Tre punti o non tre punti.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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