Bauscia Cafè

Les bluffes sont fait

Il Lippi Bis
Il Lippi Bis
Il sospetto che la Juventus giocasse per interpretare una parte e non esserlo fino in fondo, mi era venuto guardando le partite di questo scorcio di campionato. Credo di averle viste tutte, in diretta o in differita, e Roma e Marassi a parte, ho come avuta la sensazione che qualcosa non quadrasse, che più che giocare per vincere, stessero giocando per dimostrare di poter vincere.
Il concetto è semplice: inebriati e pompati dalla stampa anti-interista e fiancheggiatrice, gli uomini di Ferrara si sono veramente convinti di poter vincere tutto (e non è detto che non lo facciano…) al punto che hanno dovuto intepretare il ruolo di quelli che “fanno sul serio”. Infatti, sono arrivate puntuali le incredibili pompe mediatiche di ritorno: dalla barzelletta di Ciro Guardiola (al massimo rimane Ciro Lippi o Ciro L.P. che canta “ca nisciuno è fess”, accompagnato da Apicella) al Diego Coimbra Lothar Armando da Cunha Ana Paula Ribas, dall’ItalJuve alla Juverdeoro, dipende da come si sveglia “Siam venuti di qui, per vedere segnare Amaurì” – vi giuro che la cantano… – e via discorrendo con dei peana mediatici che al confronto Goebbels è un Al Chato qualsiasi.
Ripagati da tanta moneta, i bianconeri hanno però dimostrato poca cosa. Nelle 9 partite giocate finora, in almeno 5 il risultato è stato ottenuto grazie a un fondamentale Buffon, che ha fatto molto di più di ciò che è capitato con Julio Cesar in qualche partita dei nostri. Un conto è fare una, due parate decisive, un’altra cosa è salvare per 5 o 6 volte la propria porta contro avversari come il Livorno e il Bologna. Con i primi risultati magri – qualcheduno parlava baldanzosamente di vincerle tutte – la squadra si è come sgonfiata, fino alla figuraccia di ieri, acuita dall’aggravante che sono stati messi in discussione gli investimenti milionari del mercato.
Non mi è sfuggito il fatto che le attenuanti non concesse a Mourinho per il grigio pareggio di Kazan’ siano state immediatamente concesse a Ciro Ferrara, dalle coorti brulicanti di vedove di Moggi che infestano quel puttanaio di immeritocrazia e calci in culo denominato RAI (“quando rientra Sissoko?” era la domanda più gettonata). Dovevate vederlo Ciro: avrebbe desiderato essere afono come il collega Leonardo, che ha mandato in avanscoperta il Tattico Mauro Tassotti (lo strizzacervelli è Favalli, che interpreta le gare come una terapia di gruppo). In realtà Zenga l’ha sovrastato sul piano tattico, dimostrando una conoscenza di calcio nettamente superiore. Non solo fisico, corsa, qualità e intensità, ma anche acume, intelligenza, preparazione. E Ferrara, da buon discepolo, mi ha ricordato quel Lippi nervoso che quando perde il bandolo della mattassa inizia a cambiare uomini e moduli, sperando che che il Culo prima o poi lo soccorra.
Ieri ero smanioso di commenti post-partita… non vedevo l’ora di beccare qualche farabutto sfrontato in versione Africano Minore, che osserva le rovine di Cartagine, ma pronto a radere al suolo le certezze dei punici bianconeri (“che famo Scipiò, glie mettiamo un pizzico de sale?”). Niente. L’assenza presenza-assenza di Mamarcel Desailly Sissoko dominava tutti i dibattiti, con un Mughini al limite della tragedia greca (la linea della farsa e della commedia plautina l’ha sorpassata da un pezzo), che si esibiva in un panegirico di Camoranesi Pro Domo Sua, che era meglio non averlo sbattuto fuori perchè così Zenga godeva il doppio… il che equivale a recuperare il bottino, rinunciando a sbattere in galera il ladro. Ah beato garantismo!
Insomma, tutto questo per dirvi sconciamente che la Juventus si sta dimostrando quello che è: la stessa squadra dello scorso anno senza un vero allenatore e con equivoci tattici superiori, un bluff cotto e mangiato che finirà col mandare all’ammasso milioni e milioni di fegati, ottenebrati dalla cabala oscura di Sir Bertrand Russell Mauro, l’opinionista senza cognome.
Nel frattempo Marcello Lippi ha comunicato le convocazioni per il doppio impegno dell’ItalJuve:
Portieri: Buffon, Maninngero, Chimenti
Difensori: Chiellini, Grosso, Cannavaro, Gamberini, Legrottaglie, Grigera, Bocchetti, Criscito
Centrocampisti: Gattuso, Palombo, D’Agostino, De Rossi, Marchisio, Saliamizzi, Pirlo, Camoranesi, Will E. Coyote, Pepe, Polse
Attaccanti: Iaquinta, Del Piero, Bettega, Rossi, Charles e Gilardino

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