Bauscia Cafè

L'alfabeto nerazzurro: lettera D

stankovic_02D come Determinazione – Quella messa in campo dai nostri giocatori, domenica dopo domenica. Da quanto tempo non perdiamo delle partite di fila? E lastinenza da vittoria? Ormai questo ciclo nerazzurro ha seppellito nella memoria i brutti tempi andati. Bisogna dirlo: stiamo come pascià.
D come Derozzi – Il gabbidan fuduro della Roma, che voleva interpellare lONU per lesclusione dalla Coppa Italia (che in caso di vittoria avrebbero festeggiato con un Boeing scoperto nei Fori Imperiali) e per il 3-3 in campionato, ha dichiarato di voler rimanere a Roma. Per la ggente. Fa ancora in tempo a redimersi e venire dalle nostre parti. Non si può fare il Pizarro per tutta la vita.
D come Bacheca Organica di Ambrosini – Spazioso, cavernoso, zeppo di scudetti altrui. E anche di una Coppa Uefa mai arrivata, nonostante fosse stata dichiarata “obbiettivo stagionale”.
D come Destinazione Affan*– A parte il deretano di Ambrosini, diciamolo, più o meno da quelle parti oggi potremmo mandare molte persone. Soprattutto le prostitute intellettuali doc che questanno hanno rosicato come castori canadesi. Da premio Oscar: “Interaccia” usato dalla Gazzetta per la seconda volta (siamo ancora in attesa di un Milanaccio e di una Juventaccia… a fronte degli scudetti altrui) e “Polveriera Inter”, un classico evergreen mai usato per le concorrenti.
D come Deco-tto. No Grazie, Josè. Abbiamo già dato.
D come Deki – Il Drago Stankovic luomo simbolo dellInter io vorrei non vorrei ma se vuoi. Emblema della polivalenza, un uomo che in campo sputa sangue e da il 135% mentre occupa il ruolo di trequartista al 37%, quello di mediano al 22%, quello di salva-cada-vieira al 12%, quello di lanciatore al 8% e di centrocampista centrale per il 21%.
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