Bauscia Cafè

Troppi elogi per due diciottenni

Difficile negare che a Udine Balotelli e Santon siano stati i peggiori in campo. E siccome sulle loro spalle è stato caricato un peso inversamente proporzionale a età ed esperienza, vale la pena stabilire i motivi di quella che appare come un’involuzione. In sintesi, Balotelli e Santon hanno una forza fisica strepitosa e vistosi limiti tattici.
Temevo lo spostamento a destra – sulla “sua” fascia – del Bambino, proprio perché sarebbe venuto naturale il confronto con le scavallate offensive di Maicon, confronto improponibile sul lato sinistro, perché Maxwell attacca molto meno e Santon non ha il sinistro per il cross in corsa.
Allo stesso modo, non mi convince la coppia d’attacco formata da Ibra e Supermario. Ma qui il problema – scusate la bestemmia – è proprio Ibra, perché non si è ancora capito quale sia il suo partner ideale. Non Cruz, boicottato platealmente. Non Crespo, spedito in campo solo nei finali alla va o alla spacca. Forse Adriano, che almeno “fa a sportellate” e “apre spazi”, come se questa fosse una sopraffina soluzione tattica.
Resta il fatto che Ibra è un magnete egoista, tutte le manovre d’attacco passano dai suoi piedi, ed è sempre lui a stabilire i ritmi della manovra offensiva: le volte in cui trattiene il pallone fra i piedi per 3-4 secondi, i più applaudono perché “fa salire la squadra”, io mi chiedo cosa pensino i suoi compagni che a quel punto sono tutti marcati.
Il meglio, Balotelli e Santon, possono darlo sul piano della corsa in progressione, ma l’Inter non ha nessuno in grado di lanciarli. Ricevendo palla da fermi, sono calciatori un po’ macchinosi, e non possiedono l’esperienza per andare oltre il passaggio laterale.
Immagino che dopo la buona partita di Maxwell a Udine, Santon continuerà a giocare a destra, e non sempre troverà avversari che giocano larghi come Pepe e Quagliarella; la speranza è che Mourinho provi qualche soluzione in grado di consentire al Bambino 3-4 avanzate a partita, con la protezione di Zanetti, cercando di arrivare fino sulla linea di fondo, prima di far partire il cross.
Allo stesso modo, spero che anche su Balotelli venga compiuta qualche scelta motivante. Per esempio, sabato contro il Palermo, io rinuncerei a Ibra – che è in odore di squalifica – e metterei Balotelli al centro dell’attacco, magari accanto a Cruz o Crespo.
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Rudi

Rudi Ghedini, bolognese di provincia, interista dal gol sotto la pioggia di Jair al Benfica, di sinistra fin quando mi è parso ce ne fosse una.

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