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Highlander: meno uno

È probabile che la stagione di Maicon sia finita, è certo che non giocherà il 18 aprile contro la Juve. L’Inter paga dazio alla nazionale brasiliana, e questo è un infortunio che può avere effetti devastanti, azzoppando uno dei 5 “highlander” (l’espressione è di Simone Nicoletti – iostoconmancini), quelli che Mourinho ha sempre mandato in campo.
Maicon Douglas Sisenando è secondo assoluto nella classifica dei minuti giocati (3560, pari al 94,9% del totale), è entrato in campo in 40 delle 41 partite ufficiali finora disputate dall’Inter, ha segnato 4 gol in campionato e uno in Champions, colpito 4 pali e fornito 7 assist. A mio sommesso parere, è stato il terzo calciatore più importante – dietro Ibra e Julio Cesar – di questa stagione nerazzurra.
Infortuni muscolari come quello che ha colpito Maicon sono, purtroppo, prevedibili. Il fatto che sia avvenuto in nazionale non mi toglie dalla testa che Mourinho avrebbe dovuto gestirlo con più parsimonia, ma mi rendo conto che non è facile rinunciare a una delle 2-3 migliori risorse offensive. Però, da almeno un mese il brasiliano appariva sempre meno potente e incisivo, e lo dimostravano i cross sparacchiati dalla tre-quarti campo, nel timore di non avere più il fiato per rincorrere l’avversario, avanzando quei 5-10 metri in più. E l’ultimo gol risale a Siena, 17 partite fa…
Ora, la perdita è assai grave, e Mourinho ha davanti a sé un problema di difficile soluzione.

  1. Arretrare Zanetti sembra la mossa con meno contro-indicazioni, ma in quel modo le rotazioni dei centrocampisti diverrebbero minime, e i rischi di “cottura” salirebbero esponenzialmente.
  2. Spostare Santon a destra e riproporre Maxwell, mi sembra improbabile, perché il brasiliano ha fatto dichiarazioni di rottura inconciliabili con un simile reinvestimento.
  3. Azzardare la difesa a 3, con Cordoba impegnato sul lato destro, mi sembra possibile solo in determinate partite, e non credo saggio improvvisare la difesa a 3 in piena volata-scudetto.

Ecco, lo scudetto: davvero – e non per scaramanzia – non riesco a capire come gli scommettitori possano offrire l’Inter a 1,06 e la Juve a 6,00. Sette punti di vantaggio sono tanti solo se l’Inter non perde all’Olimpico di Torino, altrimenti si tratta di gestire 4 punti in 8 partite (non proprio un gran margine, con 24 punti in palio). Sapevo che ci sarebbe stato da soffrire, almeno fino al 18 aprile, ora penso che la sofferenza sarà ancora più lunga.
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Rudi

Rudi Ghedini, bolognese di provincia, interista dal gol sotto la pioggia di Jair al Benfica, di sinistra fin quando mi è parso ce ne fosse una.

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