“C’è un modo diverso e forse più efficace per parlare di sport. Non gradisco i toni esasperati. Non ho mai amato i processi a gettone (mi riferisco a quelli televisivi). Tendo a non prendermela con gli arbitri (solitamente i più deboli della compagnia perché privi della moviola). Discorso a parte per il designatore (lui, la moviola la vede). Non mi piace chi ha la verità in tasca, chi non ha rispetto per gli altri e si sente libero di offendere su ordinazione”. Paolo de Paola, editoriale d’insediamento, 10/01/2008.
Niente toni esasperati, niente processi a gettone (in tv), non se la prende con gli arbitri (e neanche una sola volta con i guardalinee), niente verità in tasca, non gli piace chi non ha rispetto per gli altri e si sente libero di offendere su ordinazione. Questo per giustificare l’espressione “quotidiano umoristico”.
“Al termine di ogni competizione i complimenti dei rivali sono, solitamente, il trofeo più esaltante per un vincitore. Uno speciale percorso d’onore fra chi si è combattuto. Ma li avete sentiti De Rossi e Spalletti? Vi sono apparse le parole di chi ha riconosciuto il pieno merito dell’avversario? A Moratti piace molto questa situazione esclusiva, ma lo sport è condivisione, è apertura, è lealtà, è rispetto”. Paolo De Paola, 19/05/2008.
Questo lo sport, mentre Tuttosport che titola Sono 15 cos’è? Condivisione, apertura o lealtà? Di sicuro non è rispetto (delle sentenze). Forse rientra nella strategia di non esasperazione dei toni. A proposito di strategia, merita attenzione questo articolo di watchdogs sulla “doppia linea (telefonica)” nel post-partita di Inter-Roma.
Ancora sulle presunte frasi di José Mourinho (che ha, anzi, avrebbe deciso di querelare). I maggiori quotidiani nazionali hanno ripreso la “notizia”. L’articolo di Massimiliano Nerozzi su La Stampa raccoglie le espressioni “migliori” dei forum e dei blog bianconeri, salvo poi concludere con: “qualcuno, nei blog, s’interroga sulla veridicità delle dichiarazioni, ma è la minoranza: troppo bella la storia, per metterla in discussione con un po’ di verità, pensa la maggioranza dei bianconeri”. Maggioranza di cui probabilmente fa parte (ci terrei a sottolineare l’avverbio di dubbio, qualora la mia supposizione si rivelasse sbagliata), visto che per le 45 righe precedenti non utilizza nemmeno il condizionale riportato dalla fonte. Ma, ipse dixit, è troppo bella la storia per metterla in discussione con un po’ di verità.
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