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Avanti in Coppa Italia, ora il campionato

L’Inter gioca una partita di grinta e impegno, mostrando progressi rispetto alle ultime uscite, soprattutto affrontando un avversario di rango, ben lontano dalla passeggiata dell’Olimpico dell’autunno scorso. Oggi siamo in pieno inverno e si vede: la squadra ha qualche problema di gioco, di fluidità della manovra e tende a subire abbastanza, prima sulle fasce, poi al centro. Ma nel complesso la prestazione è molto più che sufficiente, perché abbiamo creato occasioni, abbiamo reagito al pareggio e abbiamo trovato qualche novità sul cammino che ci può far sperare bene.
Santon merita una menzione particolare. E’ un esterno destro alto, che Mourinho, fin dall’estate, ha provato a impostare sulla linea di difesa. Messo in quarantena Maxwell si è fatto valere sulla fascia opposta, mostrando tutte le sue qualità: corsa, dribbling, coraggio. Sembra assurdo doverlo ribadire, perché da anni abbiamo il miglior settore giovanile italiano, ma ragazzi così vanno portati in prima squadra e devono pesare sul mercato. Al diavolo gli Angeleri e tutti i misteriosi parametri zero che potrebbero arrivare. Santon è un capitale da investire già da questa stagione: è fresco, ha voglia e può solo migliorare.
Adriano è in lento, ma progressivo miglioramento. Ha lottato con le sue armi, peso e prepotenza, contro una difesa di primo livello, scardinandola. Ha offerto un sublime assist per Ibrahimovic e ha sempre coperto la sua zona. Certo, dovrebbe dimagrire di dieci chili e mantenere promesse che non hai mantenute, ma cosa dobbiamo dire? Meglio avercelo, perché almeno ha peso e riesce a liberare spazi per Ibra.
Nella prestazione odierna mi piace sottolineare la prova di Toldo e Burdisso ha giocato persino meglio di Samuel, se vogliamo. Quello che sembra evidente è che per un motivo o per l’altro la difesa è indebolita: ha preso gol e ha rischiato, mentre sovente ha battagliato, ma ripeto che ciò dipende dal centrocampo. Cambiasso poco in forma? Zanetti idem? No, direi che è un discorso di atteggiamento tattico, di equilibrio. Appena c’è qualcuno che corre a un passo diverso dai colleghi di reparto, le distanze saltano: Stankovic, pur sempre uno dei migliori, non è ancora quello di un mese fa e Muntari sembra aver oltrepassato il picco di forma. Un po’ come all’inizio del campionato quando le distanze erano lunghissime: per questo invoco il turnover, qualcuno riposa ed entro un mese abbiamo la squadra pronta per la rincorsa finale.
La partita, nel complesso, è stata equilibrata, la vittoria va a nostro merito, contro questi maledetti piagnoni romanisti. Non come i giudizi dei due telecronisti, probabilmente nascosti in una cabina segreta di Trigoria. Veramente patetici.
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