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Dieci cose sull'Inter e sulla Champions

1. Il Milan vinse la Champions giocando male un girone semplice come il nostro, poi vinse. Possibili coincidenze? Meno di zero. Il Milan, come capita spesso al Liverpool, era una squadra concentrata su quell’unico obbiettivo. Troppo facile giocare la Champions quando in campionato sei a 20 punti dalla prima. E’ auspicabile che l’Inter a fine febbraio sia ancora in testa al campionato.
2. Roberto Mancini disse che preferiva incontrare una squadra forte come il Liverpool, perché dà più stimoli. Mourinho ha quasi ripetuto lo stesso concetto e lo si legge nei forum, con la non nascosta speranza che l’Inter di Febbraio sia l’Inter del campionato. Sarà: ma io preferisco giocarmi gli scontri a eliminazione diretta con squadre più deboli.
3. Ma c’è il caso Villarreal! In quel caso eravamo già convinti di giocarci la semifinale contro l’Arsenal. Forse. Ma quella era un’altra Inter. Diverso il discorso di Valencia, nel quale ha pesato la scarsa propensione offensiva. Errore ripetuto col Liverpool, anche se per segnare hanno dovuto superarci senza la difesa titolare (e Samuel era già rotto). Se abbiamo fortuna, con la nostra difesa abbiamo l’obbligo di giocarcela sempre.
4. Quella di ieri era quasi un’amichevole, il Werder tentava di salvare la stagione. Cambiasso, Zanetti e Maicon sembravano anestetizzati. Una cosa è sicura: la squadra rende meglio quando ha la sicurezza di sapersi difendere, quando tiene il centrocampo e riparte rapidamente. Ma ieri le considerazioni tecniche sono state superate dalla poca applicazione.
5. Non è detto che qualificarsi secondi non convenga. Anche se il vero cambiamento che dovrà operare Mourinho è nell’approccio offensivo in trasferta. La Champions si differenza dal campionato per un motivo molto semplice: vince chi segna più gol, quindi è inutile difendersi e basta, perché a certi livelli un semplice errore si paga clamorosamente.
6. Per quanto riguarda il sorteggio possiamo desiderare le sfide più affascinanti del mondo. Ma se ci tocca il Manchester Utd il nostro sogno di vincere in Europa scema paurosamente, a meno che non cambi quella filosofia di cui sopra. In ogni caso il successo passa da grandi partite come quelle. La cosa più avvilente è andare in trasferta e non giocarsela.
7. La Gazzetta dello Sport fa schifo. Non compratela.
8. Io preferisco sempre il campionato, almeno per quest’anno. Raggiungeremo gli odiati cugini, che non meritano di avere un solo fregio in più di noi. E metteremo il silenziatore a tutti quelli che ci odiano perché eravamo fuori dal sistema della spartizione.
9. Capitolo Bidoni: Quaresma non è stato malvagio ieri. Il problema è che ancora non è inserito nel meccanismo giusto e penso anche che non sia in sintonia con lo spogliatoio, comandato da gente che ha la cultura dell’impegno e del sacrificio. Tuttavia, modulo con le ali a parte, sono giocatori come questi che possono sparigliare le carte in partite tirate come quelle ad eliminazione diretta. Amantino Mancini è un mezzo equivoco: Mourinho l’ha preso perché è un’ala. Ma se ci fosse stato Mancini Roberto, Amantino non avrebbe certo giocato esterno. Il suo utilizzo migliore è quello dato da Spalletti: trequartista che parte largo a sinistra e si accentra. Solo che non ha il dinamismo di Stankovic. Adriano non è Ibra. Non sa far salire la squadra adeguatamente e mostra evidenti limiti fisici. Se proprio dobbiamo muoverci sul calciomercato, meglio per una punta.
11. La Juventus vuole Diego. Mesut Oezil comunque è un bel giocatorino, basta che non diventi l’erede di Emre, che da giovane faceva cose molto simili alle sue.
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