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Verso l'Olimpico

adriano leite ribeiroNegli ultimi due anni Roma-Inter all’Olimpico è sempre servita per mettere in chiaro le cose: dopo le partenze migliori dei giallorossi l’Inter ha zittito i propri critici sfoderando prestazioni convincenti e iniziando a mettere i paletti. Lo scorso anno cominciammo molto male, ma fu la gara interna contro la Sampdoria a dare il la alla grande cavalcata autunnale, inaugurata proprio sul campo della Roma. Due anni fa la partita fu più bloccata, ma giocammo addirittura meglio, con il gol di Crespo, il rigore fallito da Ibra, il palo di Zanetti.
Quest’anno ci arriviamo in condizioni diverse: l’Inter ha un po’ zoppicato, pagando dazio al cambio di allenatore, ma è comunque prima in classifica. La Roma viene da un inizio di campionato veramente disastroso, con tre sconfitte brucianti, a fronte di un calendario tutto sommato abbordabile. Questo è il vero test per la squadra di Spalletti, dovesse perdere entrerebbe in una fase involutiva con difficili vie di uscita. Per l’Inter può essere la gara che ci rilancia in testa al campionato, sia sul piano del gioco, sia su quello dei risultati, con una continuità di vittorie che ancora non abbiamo trovato.
Il dilemma riguarda, tuttavia, l’arrivo e la condizione dei nazionali. Ne abbiamo troppi e quasi tutti determinanti. Ieri Dunga ha schierato Julio Cesar, Maicon ed Adriano (grande prova del portiere e buona dell’Imperatore), facendo entrare Mancini al 78° minuto. Vieira si è infortunato ed è una grave perdita, considerando che era il centrocampista più in forma. Cambiasso e Stankovic giocheranno certamente altri novanta minuti. Il Cuchu contro l’Uruguay è stato schierato appena davanti a Mascherano, proponendosi in azioni pericolose, affermando il proprio diritto a non esser considerato un semplice volante. Chivu, Zanetti e Ibrahimovic sono stati capitani delle rispettive squadre, mentre Burdisso ha disputato una gara ordinata. Per l’Olimpico dovrebbero rientrare Maxwell e Samuel e questo è sicuramento un vantaggio, in termini di opzioni.
Se Spalletti non attuerà particolari rivoluzioni, dovute alle assenze, che stanno iniziando a riassorbire, il modulo adatto sarà ancora una volta il 4-3-3, con squadra corta e pressing alto. Mancini lo scorso anno sorprese tutti inserendo Figo davanti e spostando Ibrahimovic al centro. E’ curioso segnalare il fatto che i due grandi protagonisti delle ultime sfide sono stati Crespo e Cruz, che attraversano uno strano periodo della loro carriera. Crespo ha addirittura commentato Inghilterra-Kazhakistan per Sky! Se vinceremo faremo un passo in avanti verso la conquista del quarto scudetto consecutivo.
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