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Il primo pagellone: tante sorprese, molti fazzoletti

Sono passate le prime sei giornate e l’Inter è tornata prontamente in testa. Adesso c’è la classica pausa di metà ottobre che fa da trampolino di lancio al periodo lungo di autunno, nel quale l’Inter di Mancini ha scavato il solco con le avversarie. Vedremo se questa Inter di Mourinho farà lo stesso, nonostante sia nuova come mentalità e impostazione e abbia diversi problemi con gli infortuni in difesa. Ma vediamo chi sale e chi scende dopo questa prima fase della stagione.
zarate mauroIn paradiso: Udinese, Atalanta, Catania, Palermo e Lazio. Spiace dirlo, ma l’Udinese di Marino si conferma ad alti livelli, con un gioco offensivo adatto agli uomini d’attacco della rosa costruita da Pietro Leonardi. Alexis Sanchez la sorpresa, ottima la conferma di Pepe e Inler Gokhan, la punta di diamante è sempre Antonio Di Natale. L’Atalanta di Del Neri in casa è un portento, ha gli uomini giusti per gli schemi preferiti dall’ex tecnico del Chievo, Doni poi fornisce la solita dose di esperienza e classe. Floccari è sempre presente. A Ballardini dovranno fare un monumento nel Canale di Sicilia, tra Cagliari e Palermo. Quattro vittorie su cinque, con la gemma dell’Olimpico di Torino. La squadra ha ritrovato stimoli ed è guidata da un lucidissimo Liverani. Cavani e Levan Mchelidze le sorprese. La Lazio di Lotito nel rapporto qualità/prezzo è forse la migliore, anche se l’acquisto definitivo di Zarate non è cosa sicura. Tipico attaccante da campionato italiano, che forma un bel tandem con Pandev. Matuzalem e Mauri giocano a velocizzare il centrocampo. Infine il Catania di Walter Zenga, che sviluppa un calcio che mischia una certa dose di culo, sagacia tattica, ammucchiate difensive e colpi di genio. Ma Walterone è Walterone è merita ogni bastonata sui denti (in senso affettuoso, ovviamente).
In Purgatorio: il Napoli, uscito malamente dalla Uefa, è comunque una squadra da prime sei-sette posizioni. Reja sta facendo pure turnover, anche se gli innesti di Maggio e Lavezzi sono imprenscindibili. La Fiorentina sta disputando un campionato contraddittorio: forse deve recuperare morale Mutu, che ancora è la brutta copia del calciatore che conosciamo. Gilardino segna a raffica, evidentemente a Milanello era soffocato dall’aria spensierata dell’allegra famiglia rossonera. Lo stesso Milan fa compagnia in questa speciale sezione: partito malissimo, si è ripreso per impantanarsi di nuovo a Cagliari. Fortunatamente per i cugini (non miei) Galliani tiene sempre aperto il libro nero delle vaccate e delle scuse. Bene hanno fatto anche il Genoa di Milito, fortissima in casa, e nei limiti delle loro possibilità il Siena e il Lecce.
All’Inferno per ora ci sono squadre come il Cagliari, che non ha mai giocato male, ma che deve decidersi a far fuori Larrivey, se vuole segnare. Oppure il Torino di De Biasi, tutto chiacchiere e distintivo, con una squadra poco equilibrata. O ancora il Bologna di Arrigoni, attualmente inguardabile e Chievo, Samp e Reggina che hanno fatto abbastanza ridere, male soprattutto la squadra di Mazzarri. Infine il magico duo Roma-Juventus, accreditato del miglior coefficiente di sfacciataggine nel rapporto dichiarazioni / realtà / vaccate / lsd / articoli di giornale / uso di fazzoletti. Gli alibi ci potrebbero essere (molte assenze rilevanti), ma la storia della sabbia dell’Olimpico di Torino, pronunciata da Ranieri per giustificare il pareggio interno col Catania è da antologia. O da esonero prematuro.
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