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I più e i meno di Milan-Inter

Ha ritrovato serenità. Ancelotti ha fatto chiarezza con la dirigenza sulla necessità di trovare un modulo che privilegi gli equilibri di squadra, sta recuperando dei giocatori.
L’uomo del momento: Alexandre Pato. Il giovane brasiliano ha patito un’estate di esami e bocciature, ma sta reagendo bene. E’ dimagrito e paradossalmente si sente responsabilizzato dagli evidenti problemi di Shevchenko e Ronaldinho. Dunga gli ha regalato nuovamente la nazionale e questo dovrebbe farlo sentire meglio.
La chiave tattica: L’assenza di Borriello è più grave di quanto si pensi, perché alzava il baricentro della squadra, forniva pericolosità aerea (in una squadra priva di saltatori) e appoggiava perfettamente su Pato e Kakà, rendendosi utile in ogni zona del campo. Ancelotti a questo punto ha l’alternativa Pato unica punta, con Seedorf insieme a Kakà e Flamini in mezzo. Ma potrebbe pure giocare Shevchenko (grande bestia nera dell’Inter), mettendo l’olandese nella posizione di Pirlo. L’aggressione su Cambiasso e Materazzi crea superiorità numerica in mezzo.
Il punto debole: Senza Borriello la squadra perde molto dal punto di vista atletico. E’ nettamente inferiore sulle palle alte e potrebbe essere costretta a costanti raddoppi sulle fasce, dove la differenza di passo tra interisti e milanisti è notevole.
La squadra ha un ottimo morale dopo la vittoria con il Lecce. E’ prima in classifica, ma a corto di uomini a centrocampo. Il gioco si esprime a tratti, ma quando attacca dà la sensazione di far sempre male. Mancini convocato in Nazionale contribuisce al morale alto.
L’uomo del momento: Maicon. Un altro brasiliano, il Colosso è insostituibile. Quando parte a destra crea sempre delle buone premesse. Punta, si allarga, crossa, conclude. Un terzino moderno completo che potrebbe mettere in difficoltà l’intero settore difensivo rossonero.
La chiave tattica: Dipenderà dalle scelte in attacco, ma la fisarmonica tra la punta centrale e le ali è necessaria per aprire e sconquassare la difesa. Il centrocampo sarà in inferiorità numerica, se Kakà e Seedorf ripiegheranno in mezzo. Ma le aperture per le fasce e la palla al centro su Ibra sembrano una buona chiave di volta per infilarsi. C’è da sfruttare il miglior slancio offensivo e la superiorità fisica.
Il punto debole: Non ancora al 100% fisicamente, la squadra tende a subire quando cala di intensità, allungandosi in due tronconi. Un fatto che Kakà potrebbe sfruttare alla perfezione.
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